Lo aveva annunciato già alla finale della Sweet and Shake Cup al Sigep di Rimini, che ha vinto, Diego Di Giannantonio era a poche settimane dall'apertura del suo primo locale da solista. Si chiama Old Tom ed è geolocalizzato a Tagliacozzo, in provincia de L'Aquila, la sua città d'origine in piena Marsica, nonché quella dove ha mosso i suoi primi passi nella miscelazione. Lo abbiamo nuovamente incontrato a Caserta, dove ha vinto la tappa di Baritalia 2024, ed è in attesa di volare sul Monte Bianco per la finalissima di Courmayeur.
Nel frattempo, l'Old Tom ha aperto, per la precisione il 26 maggio, e ha messo a segno già la sua prima felicissima estate. «Siamo in una piazzetta nascosta e avevamo paura che non sarebbe venuto nessuno, ma invece con la stagione calda, quando la popolazione di Tagliacozzo praticamente quadruplica, è stato un successo». Il locale è in una ex cantina, struttura antica in cui sono stati innestati arredi in stile industriale. Chicca del locale, che ha attirato molti clienti, è una specie di giardino segreto da scoprire all'interno.
Per il reparto beverage, il focus è tutto sui cocktail («abbiamo qualche proposta di vino o birra, ma preferiamo spingere i drink craft») e una doppia carta, una che cambia su base stagionale e una drink list dedicata alle cinque porte di Tagliacozzo che cambia ogni sei mesi. «Mi piace fare le drink list a tema e per questa stagione estiva mi sono concentrato sull'anime One Piece, la prossima ce l'ho già in mente e sarà dedicata a Dante, dal momento che Tagliacozzo è anche citata nella Divina Commedia», racconta Di Giannantonio.
Il best seller dell’estate è stato lo Stregatto (drink a base di gin, Cointreau, limone, zucchero, albumina, completato con un'ostia edibile a forma di Stregatto), è andato molto bene anche il Plenilunio (un concentrato di frutto della passione, con gin, liquore al Passion fruit, limone, fiori d’ibisco e una bolla edibile ripiena di un aroma al passion fruit). Sciroppi, estratti e altre preparazioni a base frutta sono rigorosamente home made e altro marchio di fabbrica di Diego è l'utilizzo di bicchieri e altri supporti scenografici. «Uno che è andato fortissimo - racconta Di Giannantonio - è l'Astronauta, che viene servito su una base a forma appunto di astronauta, che abbraccia la luna, che non è altro che il bicchiere». Fra le foto troviamo ci colpisce il Notti d’Oriente, riconoscibile dalla lampada di Aladino in accompagnamento. «All'interno della lampada - spiega il barman abruzzese - c'è un gin infuso al butterfly pea e nel bicchiere ci sono limone, zucchero, mela verde e una soda agli agrumi: mixando al tavolo i due composti il risultato è un drink dai colori che ricordano il tramonto».