Dal bancone all’arnia: il meraviglioso “volo” di Gennaro, bartender – apicoltore

Il Daiquiri secondo Gennaro Acampora (foto Silvia Aresca)
Nella Giornata Mondiale delle Api, il racconto di Gennaro Acampora, bartender e ambasciatore dei mieli. Dopo aver inventato il concept The Honey Bar, è pronto a ripartire anche con una "farm" dove fare cultura sui prodotti dell'apicoltura

Bartender e apicoltore, sono due professioni che Gennaro Acampora svolge in sinergia. Tanto in sinergia da essersi inventato a Genova, nel 2016, un inedito concept, The Honey Bar dove promuove la cultura dei mieli, utilizzando il miele nei cocktail e in caffetteria e organizzando degustazioni guidate per far conoscere la qualità e i prodotti dell'alveare. In altre parole, sensibilizzando i consumatori non solo sulle virtù organolettiche dei mieli, ma anche facendo capire il ruolo delle api e la loro importanza nella salvaguardia dell'ecosistema (senza di loro sarebbe a rischio il 70% delle varietà agricole che finiscono sulle tavole ogni giorno). «Nasco come bartender alla fine degli anni Novanta - racconta Acampora a Bargiornale - e il mio primo approccio da imprenditore al mondo del fuori casa risale al 2003 quando inaugurai a Genova, in Salita del Prione, il Panta Rei. Ma, dopo oltre dieci anni di duro lavoro, nel frattempo avevo messo su famiglia, decisi di vendere il locale: operazione che però, alla fine, non andò in porto. E, dunque, nel 2016 ho rialzato la saracinesca con una nuova insegna The Honey Bar, locale tematico dedicato ai prodotti dell'apicoltura. Nel frattempo, infatti, mi ero scoperto, quasi per caso, apicoltore e avevo deciso di intraprendere insieme all'AMI, Ambasciatori dei Mieli, un percorso formativo in analisi sensoriale dei mieli, diventando una sorta di sommelier ed entrando a far parte dell'albo ufficiale dei degustatori di mieli».

 

All'Honey Bar, Acampora ha sostituito zucchero e sciroppi con i mieli che, ovviamente, utilizza anche nella miscelazione. «Basti penare che esistono 70 tipi di miele monoflora - spiega Acampora - e tra questi ho individuato quelli più congeniali alla creazione di cocktail e, così, ho iniziato a creare dei twist di classici famosi come il Long Island Honey Tea, il Moskoney Mule, il Negroney o il Mojitiglio. Ad esempio, per la preparazione del mio Mojito uso il miele di tiglio, una varietà chiara, dal forte potere dolcificante e con un retrogusto balsamico, ben persistente, che ben si abbina agli altri ingredienti del famoso cocktail di origine cubana».

Birre, idromele, mieli e...

«All'inizio non è stato facile. In quanto - riprende l'imprenditore - le persone quando pensano al miele, immaginano la classica cucchiaiata superdolce e un po' stucchevole di nettare. Intanto, bisognerebbe parlare di mieli e non di miele. E poi rendersi conto che stiamo parlando di un ingrediente che si caratterizza per un incredibile varietà di sapori e sentori. Tanto che, prima del lockdown, organizzavo dei veri e propri corsi di degustazione che servivano a far conoscere al pubblico le diverse specialità. Devo ringraziare le mie clienti genovesi, perché a differenza dei loro compagni, sono state le prime a voler osare e a sperimentare i miei cocktail al miele, vincendo ogni pregiudizio e aprendo la strada alla mia proposta». The Honey Bar propone una trentina di mix, tra classici rivisitati e signature cocktail, ma il menu beverage del locale è destinato ad espandersi. Sempre all'insegna del miele, ovviamente. Recentemente, Acampora ha lanciato una linea di birre artigianali al miele di castagno (Rossana) che si fa produrre da un birrificio locale e ha, da tempo, avviato la produzione di un idromele superiore, un fermentato di miele, che utilizza anche come ingrediente nei cocktail. Ad esempio, nel suo Negroni l'idromele sostituisce il vermouth. Ma i progetti nel cassetto sono tanti. «Gestisco un'azienda agricola a Prà in Val Polvecera dove, in 20 alverari, vivono le mie api. Lì dove produco il mio miele. Anzi, i miei mieli. Come, ad esempio, il prezioso miele d'erica. È un luogo caratterizzato da una biodiversità straordinaria che mi permette di lavorare su diverse tipologie di prodotti di miele o a base di miele e che vorrei trasformare in una "farm didattica" dove fare formazione e, allo stesso tempo, creare uno spazio destinato alla degustazione e alla somministrazione dei prodotti derivanti dall'apicoltura».

 

 

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