Astronomer Gin, il gin che arriva dall’Armenia

Astronomer Gin
Credit foto: Stefano Borghesi
Nasce da tre anni di ricerche e dalla creatività del bartender Eric Adinaev, che ha costruito anche l’alambicco, questo gin contemporaneo, fatto con 21 botaniche tra le quali il succo di melograno, simbolo del Paese

Il melograno è uno dei simboli dell’Armenia, un Paese la cui cristianità risale all’antichità e lega questo frutto alla fertilità, all’amore e alla prosperità. Poteva quindi uno dei più complessi e interessanti gin armeni non partire proprio da questo frutto e dal suo succo, per costruire la propria identità? La storia di Astronomer Gin è tanto affascinante quanto complesso e articolato è stato il processo che ne ha portato all’ideazione e quindi alla successiva produzione.

Il deus ex machina di questo prodotto è il russo Eric Adinaev, nome noto nel mondo della miscelazione internazionale per essere uno dei fondatori e bartender del Mitzva Bar di Mosca, entrato per un certo periodo anche nella classifica dei World 50Best Bars.

Basse temperature per aromi più eleganti e delicati

Contrariamente a quanto accade oggi, dove la maggior parte delle nuove produzioni acquistano i migliori alambicchi sul mercato a seconda delle proprie esigenze qualitative e quantitative, in questo caso è stato Adinaev stesso a costruirlo. Maestro distillatore e tecnico in materia, Adinaev ha agito in modo tale da poter avere il massimo controllo in ogni fase di creazione del prodotto. Il sistema messo a punto è unico nel suo genere e sfrutta il principio del sottovuoto per lavorare a basse temperature, che consentono una resa qualitativamente migliore e uno spettro di profumi e aromi decisamente più eleganti e delicati.

Dopo un’indecisione iniziale, la proprietà ha scelto di attivare la produzione in Armenia anziché in Russia, per via delle condizioni oggi più tranquille e favorevoli verso nuovi business e start up. La Science and Spirits – la compagnia con base armena che possiede l’etichetta – nasce con un istinto innovativo e contemporaneo verso la produzione di nuovi distillati, liquori e progetti connessi al mondo beverage. «Abbiamo voluto instaurare sin da subito sinergie con professionisti di altri settori – dai biologi agli ingegneri, a chi fa software, scienziati, botanici, artisti – per poter lavorare in modo sostenibile, al passo con i tempi, flessibile e trasparente. Speriamo che il nostro metodo e la nostra attitudine servano come fonte di ispirazione verso un’industria di produzione del futuro sempre migliore e sempre più consapevole» ci racconta il team di Astronomer.

Una ricetta frutto di tre anni di ricerche

Per arrivare al primo imbottigliamento di Astronomer Gin ci sono voluti oltre tre anni di lavoro e più di trentanove test (batch) diversi. Il processo parte dal succo di melograno spremuto a freddo, unito a un alcool puro di grano. Questa prima miscela viene fatta riposare per una settimana e poi filtrata. A questo punto le ventuno botaniche selezionate vengono fatte macerare nella miscela di base per circa sette giorni. Oltre alle classiche come cardamomo, ginepro, coriandolo o angelica, ci sono sentori particolarmente più aromatici come petali di rosa, lavanda, sambuco, camomilla, noce moscata, il pepe andalimano, cassia, ribes nero, cardamomo tailandese o scorze di mandarini, di pompelmi e le radici di giaggiolo.

Un ricco profilo aromatico

Prima dell’imbottigliamento, il distillato viene diluito con acqua e messo in vendita a una gradazione alcolica non poi così bassa (47% vol) rispetto alla media sul mercato, ma adatta a esaltarne al massimo il profilo aromatico. L’aftertaste di Astronomer Gin è particolarmente lungo, secco, pulito, a riprova della grande attenzione e della cura mantenuti nel corso di tutta la fase di produzione.

Per realizzare la grafica esterna è stata coinvolta un’artista di fama internazionale quale Lisa Smirnova, disegnatrice e ricamatrice. I motivi che ritroviamo sulle varie facce della bottiglia provengono da una serie di ricami che sono stati successivamente digitalizzati e trasformati in una grafica riproducibile su vetro.

Un gin che porta nello spazio e fa vedere il mondo da un’altra prospettiva. Un prodotto contemporaneo, sfidante per chi lo approccia nell’ottica di una mixability contemporanea, ma decisamente diverso dai suoi simili e destinato a farsi riconoscere con stile e originalità all’interno di tante bottigliere.

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