Affini rilancia il brand Distillerie Subalpine: si riparte dal Fernet

Fernet bottiglia_Distillerie subalpine Affini

Un altro storico marchio italiano della liquoristica torna a nuova vita. Si tratta di Distillerie Subalpine, fondate nel 1920 da un gruppo di imprenditori torinesi, tra i quali alcuni parenti del premio Nobel Rita Levi Montalcini. A rilanciare il brand a un secolo esatto dalla sua fondazione è Affini, il gruppo dei cocktail e tapas bar torinesi, Affini Rivendita 1 e Rivendita 2, nati da un’idea di Davide Pinto.

Un progetto che nasce nel segno della sperimentazione e dell’innovazione. Sotto le insegne del brand viene infatti lanciata una nuova linea di liquori e distillati di alta qualità, che comprende storici liquori della tradizione, rivisitati in chiave contemporanea, e spirit nuovi e originali. Prodotti pensati con un occhio particolare per l’utilizzo in miscelazione, realizzati con ingredienti selezionati e particolari, con una produzione artigianale limitata a piccoli lotti, e messi a punto dai ragazzi di Affini in collaborazione con diverse realtà del territorio piemontese. Un progetto che si sviluppa anche in un’ottica di economia circolare “interna”, grazie alla rilavorazione di materie prime utilizzate nei locali del gruppo, in modo da valorizzarne ogni loro parte, dalle bucce della frutta e delle verdure ai fondi di caffè.

Il primo nato: il Fernet

Primo frutto del progetto è un Fernet, che verrà presentato domenica 9 agosto presso i due locali Affini, in una serata dove verrà proposto in purezza e come ingrediente di interessanti cocktail. «Abbiamo voluto debuttare con un Fernet perché è un amaro dalla grande storia e uno degli emblemi della tradizione liquoristica italiana – spiega a bargiornale.it Davide Pinto -. Insomma, un grande classico, perfetto anche per rievocare i primi decenni del Novecento quando il marchio Distillerie Subalpine prendeva vita».

Il nuovo Fernet (alcol in vol 45%), la cui produzione è stata affidata a un liquorificio alpino della Val di Susa e disponibile in bottiglia da 700 ml o 1 l, è realizzato con una ricetta segreta dove, insieme alle erbe e spezie tipiche di questo amaro, troviamo l’aloe, ingrediente scelto per accentuare e armonizzarne il sapore e per dare un tocco di contemporaneità al gusto dello storico prodotto. Un prodotto che, oltre al classico servizio come dopo pasto, si presta bene anche per l’impiego in miscelazione, tra gli autori della sua formula c’è anche Michele Marzella, bar manager di Affini, a partire da un altro grande classico come l’Hanky Panky per proseguire con originali creazioni di stile contemporaneo. Non a caso sarà protagonista della drink list che Affini lancerà a settembre e che traduce in forma liquida il tema dei millennials.

Ogni due mesi un nuovo prodotto

Ma il Fernet sarà solo la prima referenza Distillerie Subalpine. Il progetto prevede che ogni due mesi, nel rispetto della stagionalità dei prodotti e delle materie prime venga lanciata una nuova creazione. Così in autunno sarà la volta di un’acquavite di canapa, alla quale seguirà un vino ippocratico, preparato utilizzando vino invenduto dello scorso anno e acquistato dal gruppo direttamente dalle cantine della provincia di Torino: una scelta anche questa che risponde alla volontà, che sta alla base di tutto il progetto, di fare rete tra le realtà del territorio e valorizzarne le produzioni.

Altra peculiarità del progetto è la decisione di non affidare i prodotti a una rete di distribuzione, ma di proporre le piccole produzioni artigianali solo nei locali Affini e attraverso il servizio e-commerce sul rinnovato sito del gruppo, nella parte dedicata ai professionisti.

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