Cronaca (con sorpresa) della cocktail competition di Bargiornale. A Bangkok 26 concorrenti in gara. Vince chi sceglie frutta e mix leggeri. Ma trionfa soprattutto il gruppo, che nello stile dei barman, trova il sorriso anche quando intorno scoppia la rivoluzione
Partenza il 23 novembre per Bangkok Tailandia, rientro il 27. Così prevede il programma di viaggio della finale di Barfestival. Sul volo viaggiano concorrenti, delegati delle aziende partner dell'evento e lo staff della Cocktail Competition di Bargiornale. All'inizio tutto fila liscio, tra cene in barca, escursioni, notti festaiole. Poi la sorpresa. Il 25 novembre migliaia di manifestanti del Pad (Alleanza del Popolo per la Democrazia) si muovono in massa verso l'aeroporto di Bangkok Suvarnabhumi. La protesta inizialmente è pacifica. Le “magliette gialle” del Pad contestano la politica del Primo Ministro (oggi ex) Somchai Wongsawat, accusato di brogli elettorali e corruzione. L'aeroporto resta chiuso a oltranza. Passano i giorni e nel mondo rimbalza la notizia. Ci sono scontri violenti tra polizia e manifestanti. La tensione sociale cresce ulteriormente quando i membri del partito filogovernativo, le “magliette rosse” del Udd (Fronte della Democrazia contro la Dittatura), organizzano contromanifestazioni in città. Intanto il bollettino quotidiano di Goh Choo Leng, direttore dello Sheraton Royal Orchid, l'albergo che ospita il nostro gruppo, recita ogni giorno monotono: “l'aeroporto è chiuso. Non sappiamo quando riaprirà, ma vi terremo costantemente informati”.
Senza farsi prendere dallo sconforto il gruppo reagisce e cerca di distrarsi. Qualche baht in tasca per pagare la corsa al “taxi” tuk tuk e via nelle strade della “Città del Sorriso” dove la vita prosegue apparentemente normale.
In giro per l'incantevole capitale tailandese
Chi ama l'aspetto culturale di Bangkok punta verso il Gran Palazzo Reale, Wat Arun, Wat Phra e gli altri templi, culle dorate della religione buddista. Altri si imbarcano sulle lance sul fiume Chao Praya, il serpente d'acqua che taglia in due la città. Di mercati artigianali e centri commerciali la città è ricca. Si visita la casa museo di Jim Thomson, il farang (straniero) che ha dato impulso all'industria della seta locale, il mall Siam Paragon che vanta una delle food court più vasta dell'Asia, gli street bar, il mercato di Chatuchak, talmente immenso che all'ingresso ti forniscono mappa e bussola. Ventisei settori numerati dove oltre all'artigianato ci si può imbattere nelle sfide tra galli da combattimento e in animali in via d'estinzione come gibboni e cacatua. E poi la notte di Bangkok e i suoi locali, dal modaiolo Q Bar ai club tecnologici Bed Supperclub e Twisted Republic di Sukhumvit, ai roof bar sui grattacieli, primo fra tutti lo Sirocco con vista mozzafiato sull'intera metropoli.
Così, come è costume tra i barman, e nonostante le difficoltà, si è cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto. Con lo stesso atteggiamento positivo si è affrontata anche la gara dei cocktail. Una sfida dove in realtà nessuno è stato contro l'altro, piuttosto sembravano tutti parte della stessa squadra. In anni di cronaca di Barfestival, mai come in questa occasione, abbiamo notato i concorrenti scambiarsi consigli tra loro e farsi coraggio a vicenda durante la gara.
Alla finale di Barfestival hanno partecipato oltre ai 26 bartender, Antonella Festo e Giorgio Borrelli (vincitori dello Snackfestival) e i tre migliori allievi della Bar University di Bargiornale, Alessio Cioccolini, Valentina Saccà e Emanuela Mortella. Sulla pedana allestita nella ballroom dello Sheraton Royal Orchid si sono sfidati i vincitori della semifinali di Riccione e Milano.
Grande partecipazione della mixability in rosa
E per la prima volta metà dei concorrenti erano signore, ennesimo segnale di quanto sia cresciuta negli ultimi anni la mixability in rosa. In gara protagoniste di concorsi nazionali e non, tra cui Rita Russo, Debora Cicero, Stefania Nanni, Sandra Haruko Civieri. La Cocktail Competition è stata preceduta dalla prova tecnica in cui Anna Di Sandro e Stefano Conti hanno dato prova di riconoscere alla cieca le sei birre Dive di Biscaldi: Asahi, Budejovicky, Cobra, Miller, Salitos e Viru.Dopo la sfida, vinta da Anna Di Sandro, gli altri concorrenti si sono esibiti nella preparazione dei loro cocktail originali (in queste pagine le ricette dei vincitori). A giudicarli i rappresentanti delle aziende sponsor di Barfestival, oltre a Biscaldi, Campari, Diageo, Fabbri 1905, Girolamo Luxardo, Ilar Pallini, Martini&Rossi e Toschi. Tra le miscele presentate sono emerse soprattutto quelle a base di frutta (molte le preparazioni agrumate), nella maggior parte dei casi i drink dal tenore alcolico non troppo robusto e i cocktail da tutte le ore.
A margine della manifestazione anche la giornata che ha coinvolto gli sponsor in un tour in catamarano, salpato dal porto di Pattaya e approdato alla riserva naturale nell'arcipelago di Ko-Phai. Tra la sabbia fine, le conchiglie e il mare color di giada i partecipanti sono stati coinvolti in un mini festival della canzone. Il tutto messo a punto dalla perfetta regia di Oscar Cavallera e del suo staff a cui tutto il gruppo di Barfestival è riconoscente. Nonostante l'affaire tailandese e le risposte poco incoraggianti delle nostre istituzioni, l'organizzatore è riuscito con caparbietà a tirarci fuori dai pasticci. Anche durante il viaggio di ritorno tutto è filato liscio. L'immagine simbolo del viaggio è l'albero di Natale “umano” che trovate all'inizio del servizio. L'abbiamo scattata nell'hangar del Bitec di Bangkok, sede del nostro “check-in” improvvisato. Sono riuniti tutti i 56 che hanno partecipato a questa avventura. Poco dopo abbiamo preso un pullman verso la base militare di U-Tapao (200 km a sud di Bangkok) e, dopo i controlli dei passaporti, effettuati sulla pista di volo con le torce elettriche, il volo di ritorno.