Intervista a Gianluigi Chiodaroli, presidente Scf: condizioni di favore solo per i gestori che spontaneamente procederanno al pagamento entro il 31 maggio
A contare tasse e balzelli a carico di un pubblico esercizio non se ne viene a capo. E quanti pensavano di gabbare almeno quanto dovuto per i diritti connessi al diritto d'autore, devono prepararsi a uno smacco.
I diritti connessi, lo ricordiamo, si riferiscono alla registrazione fonografica e, sono riconosciuti, tra gli altri, agli artisti interpreti esecutori sulle loro prestazioni artistiche e ai produttori di fonogrammi. Ne discende che il bar che diffonde musica registrata deve corrispondere agli aventi diritto una remunerazione per l'utilizzo in pubblico della registrazione musicale. E sulla legittimità dell'artista a richiedere un equo compenso nessuno ha mai eccepito, semmai l'oggetto del contendere è stato il quanto corrispondere e il come. Un contenzioso, che ha visto fronteggiarsi gestori e Consorzio Fonografici (Scf), che in Italia esercita i diritti connessi nei riguardi dei pubblici esercizi. Ma ora l'accordo tra Scf e Fipe sembra aver messo tutto in ordine. Ne parliamo con Gianluigi Chiodaroli, presidente Scf.
Perché un bar, che già paga la Siae, deve corrispondere un compenso ad artisti e produttori?
La ragione è semplice. Si tratta di due compensi legati a diritti distinti, relativamente a due prodotti culturali differenti: la composizione musicale e la registrazione discografica. Siae gestisce i diritti relativi alla composizione musicale (musica e/o testo), spettanti ad autori ed editori. Scf gestisce, invece, i diritti relativi alla registrazione discografica (cioè l'incisione su supporto dell'opera musicale), da riconoscere al produttore della registrazione e all'artista che ha prestato la propria interpretazione all'incisione.
Vuole definire i termini dell'accordo con la Fipe?
La convenzione siglata con Fipe definisce termini, condizioni applicative e procedure semplificate per la determinazione e il riconoscimento del compenso dovuto a Scf. Le tariffe sono articolate in base alla superficie del locale, alle diverse forme di utilizzazione (stagionale, radio in store ecc) e alle modalità di pagamento: chi procede spontaneamente al pagamento del compenso dovuto a Scf entro il 31 maggio, beneficerà di tariffe di particolare favore.
L'accordo include anche i compensi dovuti per la musica diffusa attraverso radio e televisione? L'uso dei fonogrammi in questo caso non sarebbe ascrivibile alle emittenti?
Il compenso per i diritti discografici è dovuto per legge dal pubblico esercizio qualunque sia il mezzo utilizzato. Concordiamo sul fatto che una cosa è diffondere musica attraverso una radio, cosa diversa è l'utilizzo attraverso una radio in store.
Come devono regolarsi i pubblici esercizi citati in giudizio da Scf?
La Prima Sezione del Tribunale di Milano aveva respinto l'istanza provvisoria di esecuzione avanzata da Scf e rinviato all'udienza di giugno la discussione sulle richieste istruttorie, intendete procedere?
Sono circa un centinaio i pubblici esercizi citati in giudizio. Ai termini dell'accordo, Scf si impegna a non procedere contro coloro che spontaneamente entro il 31 maggio corrisponderanno quanto dovuto per l'anno 2009.
E per quanto riguarda le discoteche?
Le discoteche sono escluse dall'accordo. Ma la direzione è ormai tracciata e sono fiducioso che presto si arriverà a un'intesa.