Per il mutuo rivolgersi ai confidi

Finanziamenti –

I consorzi di garanzia collettiva dei fidi arrivano a garantire il 50% della somma richiesta. E il gestore che decide di rivolgersi a loro può spuntare un tasso agevolato fino a 3-4 punti percentuali in meno

Uno degli aspetti più negativi della crisi è la difficoltà di ottenere finanziamenti. Il credit crunch (cioè la stretta del credito) ha reso gli istituti di credito più misurati nell’avviare le pratiche di finanziamento e “affamati” di garanzie sulla capacità di rientro del capitale. Per questo motivo, chi ha bisogno di finanziamenti per avviare un nuovo esercizio può spuntare condizioni migliori di prestito rivolgendosi al sistema dei confidi. Letteralmente “consorzi di garanzia collettiva dei fidi”, sostengono gli associati nell’accesso al credito grazie alle proprie disponibilità di capitale sociale. Chi non ha garanzie reali da spendere per ottenere un affidamento bancario, può così contare su un sostegno in più. Una garanzia di tipo “sussidiario” (nel senso che, in caso di insolvenza, sono escussi prima i garanti e poi i confidi), meno forte di quella diretta o a primo rischio, ma utile a ottenere la concessione di finanziamenti a un tasso agevolato inferiore anche di 3-4 punti percentuali a quello normalmente applicato. «La garanzia arriva a coprire il 50% della somma richiesta - spiega Beniamino Nobile, presidente Fipe Trieste -, ma la quota può essere estesa all’80% con il ricorso al Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura, istituito al Tesoro».
Da segnalare che la decisione di sostenere la richiesta di finanziamento di un socio è votata dal Cda del consorzio. La pratica passa quindi alla banca. Può accedere ai servizi del consorzio chi ne è socio, anche se non iscritto all’associazione di categoria: la quota di iscrizione non può essere inferiore a 250 euro né superiore al 20% del capitale sociale (art. 13, legge 326/03).

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