Ospitalità tra contaminazioni e numeri in crescita: il settore si prepara a Host 2025

Host 2025
In vista del salone internazionale dell’ospitalità, in programma a Milano dal 17 al 21 ottobre, Il gusto dell’ospitalità ha anticipato trend e dati economici del settore. Ristorazione, caffè, gelato, cioccolato e panificazione si confermano pilastri del made in Italy: filiere capaci di innovare e di generare valore

In attesa di Host 2025, il salone internazionale dell’ospitalità, in programma dal 17 al 21 ottobre prossimi a Fiera Milano (leggi Torna a ottobre a Milano l’appuntamento con Host), un evento svoltosi a Milano ha fornito un’anticipazione di quanto accadrà in occasione della manifestazione. Tenutosi nella Veranda Liberty di Palazzo Castiglioni, Il gusto dell’ospitalità, questo il nome dell’evento promosso da HostMilano e Confcommercio Milano, con le associazioni Altoga, Assofood, Epam Fipe Milano e Panificatori, ha acceso i riflettori su cinque grandi filoni simboli dal made in Italy: ristorazione, caffè, gelato, cioccolato, pasta-pizza-pane, mettendone in evidenza tanto la capacità di innovare quanto la vitalità economica.

Innovazione fa rima con ibridazione

Innovazione che fa sempre più rima con ibridazione e sinergie. Il consumatore contemporaneo non si accontenta più di un prodotto, ma cerca un’esperienza che sorprenda e coinvolga, spesso nata dall’incontro inatteso tra mondi diversi. È così che nascono nuove frontiere del gusto: pane e cioccolato che si trasformano in creazioni gourmet, dessert che uniscono forno e gelato, nuovi approcci al caffè.

Un’evoluzione che mostra come le nostre filiere italiane stiano imparando a dialogare tra loro per intercettare una domanda sempre più esigente. Una dinamica che non solo rinnova la tradizione, ma apre anche nuovi spazi di business per le imprese, spingendole a guardare oltre i confini del proprio comparto.

E proprio questa è la cifra che caratterizzerà Host 2025: con oltre 1.900 espositori provenienti da 54 Paesi, la manifestazione sarà un vero laboratorio di contaminazioni creative, uno spazio per valorizzare e stimolare connessioni, dove aziende, buyer e professionisti potranno osservare da vicino i nuovi trend globali del fuoricasa e del food retail.

Filiere in salute

Se sul piano creativo le contaminazioni aprono nuove strade, sul fronte economico le filiere dell’ospitalità italiana confermano la loro solidità. La ristorazione resta il cuore pulsante del settore: nel 2024 ha generato un valore aggiunto di oltre 59 miliardi, sostenendo le filiere produttive con acquisti per circa 20 miliardi di euro e sviluppando un indotto complessivo che supera i 55 miliardi.

Accanto alla ristorazione, il caffè continua a rappresentare un comparto strategico. Con più di 556.500 tonnellate di prodotto torrefatto, pari al 25% della produzione dell’Unione Europea, l’Italia è il principale torrefattore europeo. Un primato che si inserisce in un mercato globale valutato 120 miliardi di dollari e in costante crescita sia per ciò che riguarda la materia prima sia per le macchine da caffè: il valore di queste ultime è stimato in quasi 19 miliardi di dollari per quest’anno e si prevede salga oltre i 25 miliardi entro il 2030. Tuttavia, l’aumento dei costi della tazzina e la contrazione dei consumi interni pongono sfide non indifferenti ai nostri torrefattori, che dovranno trovare un nuovo equilibrio economico/finanziario per ridare slancio ai consumi.

Il gelato rappresenta un altro asset chiave del made in Italy: la filiera vale oltre 4,5 miliardi di euro e ogni anno nella Penisola vengono consumate più di 600 milioni di porzioni artigianali, per un consumo pro capite di circa 2 kg, altro primato in Europa.

Infine, il comparto della panificazione, che ha generato in Italia un fatturato di circa 13 miliardi di euro nel 2024, con consumi previsti in crescita dell’1,6% nonostante un trend di lungo periodo leggermente calante.

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