Nuovo contributo a fondo perduto per i locali: le istanze entro il 6 dicembre

contributo a fondo perduto 2022
Foto di martaposemuckel da Pixabay
Sono state definite modalità e termini per beneficiare del nuovo contributo a fondo perduto destinato a ristoranti, bar e catering. Ecco come richiederlo

Tempi stretti per accedere al nuovo contributo a fondo perduto a favore di ristorazione e bar in difficoltà. L’istanza telematica deve essere trasmessa entro il prossimo 6 dicembre 2022, anche a mezzo intermediario; all’invio verrà rilasciata una prima ricevuta e poi una seconda ricevuta all’atto dell’effettivo riconoscimento del contributo, che sarà erogato sul conto corrente con l’Iban indicato in istanza.

Il contributo non concorre alla formazione del reddito e del valore della produzione ai fini Irap e non rileva ai fini della determinazione dell’eventuale pro rata di deducibilità degli interessi passivi e delle spese generali.

A chi spetta

Per accedere al contributo a fondo perduto i beneficiari devono:

  • Svolgere attività prevalente con codice Ateco 2007: 56.10 (Ristoranti e ristorazione mobile), 21 (fornitura di pasti prepreparati, catering), 56.30 (bar e simili senza cucina), 96.09.05 (organizzazione di feste o cerimonie) o 93.11.20 (piscine).
  • Aver subito una riduzione dell’ammontare dei ricavi del periodo di imposta 2021 di almeno il 40% rispetto all’ammontare dei ricavi del periodo di imposta 2019;

Per coloro che hanno aperto partita Iva nel 2020 senza prosecuzione di attività (eredità, acquisto di azienda), la riduzione dei ricavi deve essere verificata confrontando l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dei mesi dell’anno 2021 con l'ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020, considerando i mesi successivi a quello di apertura della partita Iva.

Per imprese con esercizio non coincidente con anno solare, i ricavi 2019 sono quelli dell’esercizio che termina fino al 30 dicembre 2019 con riferimento ai ricavi dell’esercizio che termina fino al 30 dicembre 2021.

  • Risultare regolarmente iscritti e attivi nel Registro delle imprese con sede legale o operativa sul territorio italiano.
  • Non essere in liquidazione volontaria o sottoposti a procedure concorsuali o impresa già in difficoltà al 31 dicembre 2019 (con alcune eccezioni per le micro e piccole imprese sottoposte a procedure concorsuali o in fase di salvataggio o ristrutturazione).
  • Non essere destinatari di sanzioni interdittive o di situazioni ostative.

Com’è calcolato

Il contributo a fondo perduto è calcolato così:

  • 70% degli importi stanziati, a tutti i richiedenti;
  • 20% in egual misura tra tutti i richiedenti con ricavi (determinati secondo le regole fiscali) del 2019 superiore a 400.000 euro;
  • 10% in egual misura tra tutti i richiedenti con ricavi (regole fiscali) del 2019 superiore a 1.000.000 di euro.

Le imprese con ammontare più alto di ricavi ricevono quindi un contributo proporzionalmente più elevato.

Nel caso di contributo superiore a 150.000 euro andrà presentata, via Pec, dichiarazione antimafia sostitutiva di atto di notorietà.

Alla presentazione della domanda non si può sapere con precisione l’importo che sarà riconosciuto perché dipende dal numero di richiedenti rispetto ai 40 milioni di euro stanziati.

Attenzione all’autocertificazione

Attenzione deve essere rivolta all’autocertificazione rilasciata in sede di istanza perché il contributo beneficio spetta nei limiti della normativa “de minimis” e non nei più ampi limiti previsti dal Temporary Framework. Nell’autocertificazione deve essere indicato l’ammontare complessivo di tutti gli aiuti di Stato ricevuti in regime “de minimis”, registrati nel Registro nazionale aiuti (Rna) nel triennio 2022-2024 ricordando che un aiuto “de minimis” si intende come concesso nell’esercizio finanziario successivo a quello di presentazione della dichiarazione fiscale nella quale ne viene indicato il riconoscimento, quindi, nel nostro caso, il contributo sarà inserito in Redditi 2023 (per 2022) e l’iscrizione avverrà nel 2024.

Il massimale complessivo del triennio è pari, per il nostro settore, a 200.000 euro. Il conteggio è complicato e bisogna tener presente che eventuali inesattezze o falsità possono aver conseguenze anche penali.

Nel caso che la richiesta sia presentata tramite un intermediario, allo stesso andrà consegnato il modulo compilato, datato e firmato con allegata una copia del documento di identità del titolare o del rappresentane legale in caso di società.

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