Per la diffusione della musica d’ambiente nei pubblici esercizi è dovuto un compenso, a titolo di diritto d’autore per i musicisti, che viene incassato principalmente tramite la Siae.
Dall’1 gennaio 2017 sono entrati in vigore nuovi accordi che presentano importanti novità, semplificando l’applicazione della tariffe e i percorsi burocratici. Il rinnovo è stato stipulato con Fipe, Fiepet Confesercenti, Confartigianato e Cna.
Per la musica di sottofondo usata in modo continuativo durante l’anno, il compenso per il diritto d’autore si corrisponde tramite un abbonamento annuale utilizzando tariffe ridotte a importo fisso. Per gli aderenti alle associazioni di categoria che hanno firmato l’accordo sono previste tariffe ridotte (per gli associati Fipe la riduzione si aggira attorno al 15%).
Nel nuovo accordo, le tariffe per i pubblici esercizi sono determinate sulla base di due soli parametri:
• la superficie di somministrazione del locale;
• la tipologia degli apparecchi audio e video utilizzati.
Non verranno quindi più considerate né la categoria del locale, né il numero di altoparlanti e nemmeno la dimensione dello schermo televisivo.
Previsti anche abbonamenti stagionali o, per le nuove installazioni, commisurati ai mesi di attività. L’abbonamento può essere attivato e rinnovato online, utilizzando il portale Siae dedicato alla musica d’ambiente, confermando e aggiornando i dati relativi alla propria posizione. Al completamento della procedura verrà evidenziata direttamente la maschera delle modalità di pagamento con i relativi importi.
L’accordo con scf
Un’altra importante novità 2017 è che i criteri per il calcolo delle tariffe Scf sono stati uniformati con quelli Siae. Non solo: i gestori potranno pagare in un’unica soluzione i compensi dovuti sia a Siae sia a Scf tramite il sito Siae.