L’Iva e il meccanismo del pro rata di detrazione ecco come fare i conti

Per i bar che oltre alla somministrazione effettuano altre attività (videogiochi, vendita valori bollati ecc.) la gestione dell’Iva si complica. una piccola guida per chi vuole cercare di capirci di più

Per i bar che effettuano solo somministrazione, l’Iva è interamente detraibile. Ma basta installare una newslot o vendere Gratta e vinci che le cose si complicano. La normativa Iva, infatti, considera tali operazioni come “esenti” (articoli 10, punti 6 e 7, Dpr n. 633/1972) e l’effettuazione di operazioni esenti comporta la perdita di parte delle detrazioni Iva.

Tale meccanismo è chiamato “pro rata di detraibilità” ed è determinato a fine anno con la dichiarazione Iva. In corso d’anno si applica provvisoriamente quello dell’anno precedente, con calcolo del conguaglio in dichiarazione annuale Iva.

Le operazioni fuori campo Iva che danno diritto alla detrazione - pur non essendo soggette agli obblighi di fatturazione, registrazione, dichiarazione - sono costituite dalle operazioni assoggettate al regime Iva monofase; tra queste ci sono la rivendita di generi di monopolio, giornali, libri, biglietti trasporto e sosta ecc.

I contribuenti soggetti al pro rata possono detrarre l’Iva solo in misura pari a tale percentuale e non in misura totale. In realtà il calcolo è più articolato, perché alcune operazioni (come ad esempio le cessioni di beni ammortizzabili esenti e le operazioni attive esenti occasionali) non influenzano la percentuale di detrazione e non vanno considerate né al numeratore né al denominatore di tale rapporto (vedi riquadro a destra).

Il volume di affari risulta dalla dichiarazione annuale (quadro VE) ed è costituito da tutte le operazioni attive rilevanti ai fini Iva, al netto delle cessioni di beni ammortizzabili.

Per evitare l’applicazione del pro rata su tutte le operazioni è possibile tenere la contabilità Iva separata: una per le operazioni esenti (detrazione pari a zero) e una per le altre operazioni (detrazione totale).

Iva Indetraibile

Sui costi relativi all’attività di vendita di valori bollati, postali, marche assicurative e similari l’Iva è indetraibile.
Abbiamo due tipologie di costi:

1. costi specifici (esempio: servizio di acquisto e consegna fatto da terzi, macchina per le stampe delle marche da bollo), su cui l’Iva è totalmente indetraibile.

2. costi promiscui: qui l’Iva è indetraibile in proporzione all’utilizzo effettuato per la cessione di tali beni (pro quota). Quindi se la locazione dei locali è soggetta a Iva e il luogo di vendita di tali prodotti occupa un terzo del totale, la relativa Iva è indetraibile per un terzo. Il calcolo va effettuato prima di quello del pro rata, che agisce sull’Iva residua.

Per i giochi senza vincite in denaro e in regime forfettario, l’Iva viene detratta forfettariamente. L’Iva specifica sui relativi acquisti, di conseguenza, è indetraibile; per esempio, se si acquista un calciobalilla per il locale, la relativa Iva non sarà detraibile.

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