Il D. Lgs. n. 109/1992 obbliga chi vende prodotti sfusi a dotarsi di un libro ingredienti da mettere a disposizione dei propri clienti. L’articolo 16 riporta testualmente: “I prodotti alimentari non preconfezionati o generalmente venduti previo frazionamento, anche se originariamente preconfezionati, devono essere muniti di apposito cartello, applicato ai recipienti che li contengono ovvero applicato nei comparti in cui sono esposti. Sul cartello vanno riportati:
1. la denominazione di vendita;
2. l’elenco ingredienti;
3. le modalità di conservazione per prodotti molto deperibili;
4. la data di scadenza qualora si tratti
di paste fresche con/senza ripieno;
5. il titolo alcolometrico per le bevande con contenuto alcolico superiore a 1,2%”.
Per i prodotti di gelateria, pasticceria e panetteria l’elenco degli ingredienti può essere esposto su un unico e apposito cartello tenuto ben in vista.
Per quelli della gastronomia, comprese le preparazioni alimentari pronte per cuocere, l’elenco degli ingredienti può essere riportato su apposito registro o altro sistema equivalente da tenersi bene in vista, in prossimità dei banchi di esposizione dei prodotti alimentari.
IN PRATICA
Considerando anche la nuova legislazione sugli allergeni entrata in vigore a fine 2014, ecco come va realizzato il cartellino identificativo degli ingredienti del prodotto secondo la norma. Ipotizziamo il caso di un bar che propone il panino “Braccio di ferro”, composto da pane integrale, mozzarella, spinaci e maionese. Nel cartellino va scritto così:
BRACCIO DI FERRO
Pane integrale (farina grano tenero tipo 1, acqua, lievito naturale, crusca di frumento, lievito, olio vegetale 2%, emulsionanti: E471, E481, sale), mozzarella (latte, caglio, fermenti lattici, sale), spinaci, maionese (olio di semi di girasole 58%, acqua, uova fresche pastorizzate, aceto di vino, amido modificato, zucchero, sale, senape, succo di limone, aromi naturali, conservanti: E202, correttore di acidità: E270).
*i prodotti in grassetto sono allergeni.
Sappiamo che può sembrare difficile, ma ricordiamo che tutti
i prodotti preconfezionati hanno già una lista di ingredienti (basti pensare alla mozzarella o alla maionese dell’esempio citato); quindi la fattura dei cartellini e più in generale del libro ingredienti è più semplice di quello che sembra.
Chi non fornisce le informazioni indicate è punito con un’ammenda da 600 a 3.500 euro (articolo 18, comma 3, D. Lgs: n. 109/92).