Le domande più frequenti in tema di fumo nei locali pubblici

A seguito delle richieste dei lettori riportiamo le risposte più di interesse

A chi spetta intervenire nel caso di infrazione?

Nei locali gestiti da soggetti pubblici e privati, l'accertamento e il primo richiamo alle infrazioni spettano in primo luogo agli stessi responsabili dei locali, ai dipendenti e ai collaboratori.



Quali sono le innovazioni introdotte dalla normativa "anti-fumo"?

La nuova legge intende tutelare la salute dei non fumatori: quindi la regola è il divieto di fumo in tutti i luoghi pubblici ed in quelli privati aperti agli utenti ed al pubblico, compresi i pubblici esercizi.



Si applica la normativa ai locali privati non aperti al pubblico?

La normativa "anti-fumo" non si applica ai locali privati non aperti ad utenti o al pubblico, e a quelli riservati ai fumatori e come tali contrassegnati.



In base alla normativa è obbligatorio prevedere un locale per fumatori in un pubblico esercizio?

No. Il titolare ha solo l'obbligo di esporre la cartellonistica di divieto di fumo e di vigilare sul suo rispetto. La scelta di attrezzare un vano per riservarlo ai fumatori, se ricorrono le condizioni per realizzarlo, è una possibilità offerta dalla normativa vigente nello spirito di comprensione verso i fumatori.



Che cosa si intende per "esercizi di ristorazione", secondo la normativa per la tutela della salute dei non fumatori?

La dizione «esercizi di ristorazione» ricomprende integralmente tutti gli esercizi di pubblico ristoro.



Ci si riferisce soltanto agli esercizi previsti dall'art 5 della legge 25 agosto 1991 n. 287?

Non risulta corretto, essendo in contrasto con gli obiettivi della normativa per la tutela dei non fumatori, riferirsi alla sola accezione secondo l'art. 5, comma 1, lettera a), della legge 25 agosto 1991, n. 287 "esercizi di ristorazione, per la somministrazione di pasti e di bevande, comprese quelle aventi un contenuto alcolico superiore al 21 per cento del volume, e di latte (ristoranti, trattorie, tavole calde, pizzerie, birrerie ed esercizi similari)" in quanto resterebbero esclusi gli esercizi descritti dall'art. 5, comma 1, lett. b), della legge n. 287/91, e cioè gli "esercizi per la somministrazione di bevande, comprese quelle alcoliche di qualsiasi gradazione, nonché di latte, di dolciumi, compresi i generi di pasticcerie e gelateria, e di prodotti di gastronomia (bar, caffè, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari)".].



Che dimensioni può avere il locale per fumatori negli "esercizi di ristorazione"?

Il terzo comma dell'art. 51 della legge 16 gennaio 2003, n. 3 stabilisce che "negli esercizi di ristorazione, ai sensi del comma 1, lettera b), devono essere adibiti ai non fumatori uno o più locali di superficie prevalente rispetto alla superficie complessiva di somministrazione dell'esercizio". Il concetto viene precisato dalle "prescrizioni tecniche", di cui all'allegato al DPCM 29 dicembre 2003, laddove si stabilisce che "la superficie destinata ai fumatori negli esercizi di ristorazione, ai sensi dell'art. 51 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, deve comunque essere inferiore alla metà della superficie complessiva di somministrazione dell'esercizio".



I pubblici esercizi che dispongono di un solo locale potranno derogare al divieto di fumo?

No. Possono eventualmente, verificata la fattibilità in base alle norme edilizie, suddividere il locale per ricavare un vano da destinare esclusivamente ai fumatori, nel rispetto di quanto indicato nell'allegato 1 del DPMC 23/12/03, con superficie inferiore al 50% della superficie complessiva di somministrazione dell'esercizio e tale da non costituire zona di passaggio obbligato per i non fumatori.



Nei locali per fumatori devono essere inseriti dei cartelli?

I locali per fumatori sono contrassegnati da appositi cartelli, con l'indicazione luminosa contenente la scritta "AREA PER FUMATORI".



Se l'impianto di ventilazione si guastasse cosa si deve fare?

I cartelli devono essere integrati da altri cartelli luminosi recanti la dizione: "VIETATO FUMARE PER GUASTO ALL'IMPIANTO DI VENTILAZIONE", che si accendono automaticamente in caso di mancato o inadeguato funzionamento degli impianti di ventilazione supplementare, determinando la contestuale esclusione della scritta indicativa dell'area riservata.




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