La riforma del diritto del lavoro

La rivoluzione del prof. Marco Biagi



Nel luglio del 2002, dopo una fase di forti tensioni sociali,

il Governo e ben 39 organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e dei datori di lavoro hanno sottoscritto un patto (il Patto per l'Italia) in cui si accoglie la sfida della modernizzazione e del cambiamento, convenendo di pervenire ad una rapida attuazione del disegno di riforma del mercato del lavoro lasciatoci in eredità dal professor Marco Biagi.

Soltanto le riforme infatti possono prevenire i rischi di destrutturazione e deregolazione strisciante del nostro mercato del lavoro e governare l'impetuoso mutamento in atto nei rapporti economici e sociali.

Il 5 febbraio 2003 il Parlamento ha approvato definitivamente la legge Biagi (Legge del 14 febbraio 2003, n.30) che delega al Governo in materia di occupazione e di mercato del lavoro. La legge è entrata in vigore il 13 marzo scorso.

Paradossalmente, sono proprio le inquietanti stime del lavoro nero e irregolare presenti nel nostro Paese a dimostrare come non sia tanto il lavoro a mancare, ma piuttosto regole e schemi giuridici in grado di interpretare forme e manifestazioni dei moderni modi di lavorare. Schemi e regole flessibili e adattabili, tali da consentire l'emersione del lavoro nero e una più equa ripartizione delle tutele del lavoro a favore di tutti coloro che si affacciano sul mercato.



Per i riferimenti normativi si rinvia alla sezione Normativa italiana di Bargiornale Lex.


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