In questo bar si beve responsabilmente

Alcol –

I consigli di Roberto Provana, esperto in comunicazione, per promuovere un consumo moderato all’interno del locale. E dare la miglior immagine di professionalità e rispetto della legalità

Prevenire è meglio che curare. Dare subito un chiaro segnale che s'intende promuovere l'eccellenza dell'assaggio senza eccezioni è meglio che trovarsi nella situazione di dover gestire clienti ubriachi. Ne è convinto Roberto Provana, psicologo e consulente nell'area della comunicazione e della creatività.

Tutti conoscono la storia dell'ubriaco, che cerca una chiave sotto un lampione anche se non è sicuro di averla persa lì, ma è lì che c'è la luce. L'apologo si presta a varie interpretazioni. Certo è che il disorientamento e la mancanza di lucidità sono sintomi dello stato di ubriachezza. Altri?

Dal punto di vista medico i sintomi sono ben noti: annebbiamento, disinibizione motorio verbale, tremori ecc. Dal punto di vista psicologico l'alcol è un disinibitore e può far affiorare sentimenti profondi. Questo è il motivo per cui alcuni sono allegri, mentre altri sono assaliti dalla tristezza. Impariamo ad osservarci quando beviamo.

Ai sensi dell'articolo 691 del codice penale il gestore che somministra alcol a chi è ubriaco rischia pesanti sanzioni. Di fronte a un cliente ubriaco qual è il modo migliore per rifiutarsi di servigli un ultimo bicchierino?

Il gestore deve essere fermo e deciso nella voce e mai assumere un tono di sfida. Più utile se nel parlare all'ubriaco si rivolge agli altri avventori, esordendo così: “Mi spiace, ma per il suo bene proprio non posso darglielo”. Questo tipo di atteggiamento costituisce anche una sorta di “garanzia” sulla professionalità e sul rispetto della legalità dell'esercente. Anzi sarebbe meglio dare subito l'idea che il locale intende promuovere una cultura del bere responsabile senza sconti per chi abusa. Ho visto, per esempio, bar le cui pareti erano tappezzate di articoli sulle stragi del sabato sera. Si potrebbero addirittura predisporre cartelli con scritte tipo: “In questo locale si promuove il consumo moderato”. Chiedere a una comitiva chi è il guidatore designato è invece rassicurante per i genitori presenti nel locale. Altri deterrenti sono la telecamera puntata sul banco o, semplicemente, offrire un espresso agli agenti di polizia dopo la mezzanotte.

Prevenire è meglio che curare. Ipotizziamo però che nel locale entri un ubriaco, come convincerlo a cederci le chiavi dell'auto e a mandarlo a casa in taxi?

Utili si sono rivelati gli alcol test. Basta fare il test e poi usare una frase tipo: “Vede a che punto è, non può guidare”, oppure “Qui fuori è appostata la polizia”. Sono piccoli trucchi, che funzionano, eccome.

Di fronte a una comitiva di giovani determinata a sballarsi, l'atteggiamento del buon padre di famiglia da parte del gestore dovrebbe prevalere. Come convincerli per esempio ad assumere alcol non dissociato dal cibo?

Giustissimo, ma occorre rendere intrigante il cibo. E spostare il desiderio dello sballo all'assaggio non è cosa facile. Ma è così che l'esercente può dimostrare di essere un vero professionista. E al posto delle solite olive, una sera può proporre quelle di qualità taggiasca. Poi torna al tavolo e chiede agli avventori se sono piaciute. Oppure può usare frasi del tipo: “Prova queste patatine”, o “Hai mai assaggiato queste?”.

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