Il turismo è sempre più slow

Trend –

In Europa i viaggi saranno sempre più all’insegna del relax a contatto con la natura, con la riscoperta dei piccoli centri e dei villaggi di campagna

Il movimento dello slow travelling, con i suoi attributi di autenticità e benessere, si diffonde sempre più in Europa e anima in modo nuovo il turismo. È questo il segnale evidenziato da Euromonitor International nel rapporto sui trend globali presentato nel novembre scorso al World Travel Market di Londra. Secondo l'Istituto di ricerca, il “viaggio rilassato” continuerà ad aumentare di popolarità proponendosi come alternativa ai tradizionali soggiorni balneari e culturali.

Un fenomeno in fase di sviluppo in tutta Europa
Il movimento è abbastanza diffuso in tutta Europa, e prende spesso la forma di una vacanza in ambiente rurale e in una dimora affittata per l'occasione. Anche se con motivazioni diverse. Per i nordeuropei quelle ambientali ed ecologiche giocano un ruolo preminente, mentre sui viaggiatori dei paesi mediterranei fa premio il desiderio di un contatto diretto con la natura. Ma il viaggiatore slow si fa carico anche di un impegno etico, considerando l'impatto delle sue vacanze sulla comunità che visita. Lo testimoniano la crescita dell'agriturismo in Italia (10 milioni di notti nel 2006) e delle gîtes ruraux in Francia. Ma il fenomeno della sistemazione rurale è in fase di sviluppo in tutto il continente, incluse Germania e Spagna, Regno Unito, Polonia e Paesi Baltici. Nella sola Lituania, per esempio, si stima che il turismo rurale rappresenti dal 30 al 40% dell'introito totale delle aree non urbane. Ed è un fenomeno che si estende anche oltreoceano: i turisti americani amano trascorrere una settimana nei piccoli centri e nei villaggi di Francia e Italia. Nei prossimi cinque anni, è la stima di Euromonitor International, il turismo slow aumenterà a un tasso del 10% sostituendo la formula “sole e mare” e quella culturale. Attori principali di questo trend sono i baby boomers cresciuti e quella fetta di popolazione che riconosce i temi della salute e della consapevolezza sociale.
 
Un futuro per gli hotel slow
Quali saranno gli impatti sull'industria del turismo e dei viaggi? Beneficeranno soprattutto le case in affitto, gli apart-hotel, i bed& breakfast, le residenze rurali. Il viaggio, per questi turisti, è parte integrante della vacanza e per questo motivo il treno riprenderà un certo sopravvento sui voli, anche per via del suo minore impatto ambientale. Anche l'auto a noleggio sarà un mezzo per scoprire il territorio. E le destinazioni favorite per i viaggiatori slow continueranno a essere la Francia e l'Italia. Quanto al settore alberghiero, secondo Euromonitor, vi sono grandi opportunità di sviluppo per gli slow hotel che sappiano rispondere al desiderio di relax e di scoperta del territorio. E non sarà sorprendente se catene come Starwood o Intercontinental svilupperanno dei nuovi concept di slow hotel così come negli ultimi cinque anni hanno dato vita ai boutique hotel.

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