Il licenziamento deve essere motivato da giusta causa o da giustificato motivo
Il licenziamento deve essere motivato o da una giusta causa o da un giustificato motivo.
La giusta causa ed il giustificato motivo sono concetti ben distinti.
Vediamoli nel dettaglio.
La giusta causa è ravvisabile in presenza di un comportamento del lavoratore talmente grave da non consentire la prosecuzione del rapporto (si pensi ad esempio al dipendente che abbia rubato somme di denaro o beni di pertinenza dell'azienda, o che abbia commesso gravi violenze verso i colleghi o lo stesso datore di lavoro).
In questo caso il datore di lavoro può recedere in tronco, senza preavviso per il lavoratore.
Il giustificato motivo, invece, è ravvisabile in situazioni quali l'inadempimento del dipendente, la soppressione del posto di lavoro o la cessazione di un ramo dell'azienda.
In tali ipotesi non è consentito l'allontanamento in tronco del dipendente, cui dovrà essere garantito il periodo di preavviso.