Firenze, un codice contro gli abusi

Attività –

Un patto tra Comune, Fiepet e Fipe prevede iniziative per educare i clienti al bere intelligente. E suggerisce qualche regola per migliorare la convivenza

Le regole più restrittive sul consumo di alcol, appena introdotte dal nuovo Codice della strada, hanno importanti ricadute anche sull'attività degli esercenti di locali pubblici. A qualche settimana dall'introduzione delle nuove norme, entrate in vigore il 13 agosto scorso, sono scattate anche alcune iniziative a livello locale che ribadiscono il nuovo clima di severità e che contestualmente cercano di creare un clima di collaborazione tra le istituzioni e i gestori di locali pubblici.
L'esempio più articolato arriva da Firenze, dove il Comune ha coinvolto gli esercizi associati a Fiepet-Confesercenti e a Fipe-Confcommercio in un “codice di autoregolamentazione” contro l'abuso di alcol e droga. Il documento, sottoscritto ad agosto, introduce una serie di norme comportamentali a cui tutti i gestori sono invitati ad attenersi. Con il documento tutti i firmatari si impegnano a rispettare le nuove norme del Codice della strada, a non somministrare alcol ai minori di 16 anni, a rispettare gli orari di chiusura, i limiti di emissione di rumori, le ordinanze comunali sulla vendita di alcolici e superalcolici e a non somministrare bevande alcoliche a chi mostra evidenti segni di ebbrezza o comportamenti alterati.
Questo impegno si accompagna anche l'impegno all'assunzione di una serie di comportamenti virtuosi. Per esempio non vanno promosse offerte o sconti sulla vendita di alcolici, i prodotti somministrati devono essere di qualità certificata e il personale va formato allo scopo di mantenere serenità e tranquillità nel locale. In alcuni casi i punti sottoscritti diventano anche suggerimenti operativi.

Suggerimenti di servizio
Per esempio si consiglia di incentivare la somministrazione al bicchiere invece della vendita di bottiglie. Oppure si invita il personale a suggerire ai gruppi di avventori di individuare un guidatore designato, cosa che può avvenire anche attraverso la promozione di bevande analcoliche o altre iniziative. Grande rilievo è posto sulla comunicazione e sulla pulizia della zona pubblica in prossimità dei bar: si sollecitano gli esercenti ad adottare una cartellonistica interna ed esterna che inviti i consumatori ad attenersi alle norme elementari di comportamento. E si chiede espressamente un impegno nel mantenere in ordine l'area esterna prospiciente il locale. Ogni esercizio, inoltre, deve prevedere la nomina di un supervisore che verifichi il rispetto delle norme di autoregolamentazione. Infine si chiede, come prova tangibile di buona volontà, che i locali mettano in pratica almeno due iniziative tra cinque proposte (vedi box qui sopra). Di fronte all'impegno degli esercenti, il comune di Firenze a sua volta si adopererà per promuovere i locali aderenti al codice. Un'iniziativa interessante, quindi, replicabile probabilmente in altre città che vivono il problema di una vita notturna che si protrae fino a tarda ora.
Anche Roma per esempio potrebbe dotarsi di una soluzione simile. Per il momento la capitale si distingue soprattutto per un'intensa attività repressiva nei confronti dei locali che aderiscono alla moda del “pub crawl”, cioè i tour alcolici organizzati di notte, che hanno molta presa su un pubblico giovane. Il fenomeno si diffonde con il passaparola e con un “viral marketing” basato su Internet e Facebook e ha portato, lo scorso settembre, alla formulazione di sei denunce da parte della Polizia nei confronti di altrettanti gestori.

A Trento alcol vietato ai minori
Più organica invece l'iniziativa presa dalla provincia autonoma di Trento, che il 25 agosto ha emanato una nuova legge provinciale (Lp 19/2010) con cui vieta la mescita o distribuzione di bevande alcoliche ai minori di 18 anni. I titolari dei bar dovranno esporre un cartello e avranno anche la facoltà di chiedere l'esibizione di un documento in caso di dubbio. Le sanzioni per gli esercenti vanno da 500 a 5.000 euro e provvedimenti sono previsti anche per i maggiorenni che comprino alcol ai minori. Inutile dire che la misura ha aperto un'accesa discussione con i gestori, che si vedono appioppare funzioni di vigilanza e controllo non facili da applicare.

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