Due recenti sentenze in tema di inquinamento acustico.

Per l’emissione dell’ordinanza di sospensione dell’attività per eccessive immissioni sonore occorro accertamenti concreti.

Inquinamento acustico - Bar - Ordinanza di chiusura alle ore 24.00 - Attività istruttoria sulla provenienza e sulla responsabilità delle immissioni sonore - Necessità - Esposti dei residenti - Possono costituire indizio, ma non possono sostituire l'attività istruttoria dell'amministrazione in ordine all'intollerabilità del rumore. L'ordinanza di chiusura alle ore 24.00 di un bar deve essere preceduta da un'adeguata attività istruttoria sulla provenienza e sulla responsabilità delle immissioni sonore che ne sono la giustificazione, nonché sulla loro effettiva intollerabilità: di ciò possono costituire indizio gli esposti dei residenti, ma la fondatezza delle loro doglianze deve poi essere riscontrata dall'Autorità amministrativa, cui spetta di verificare la presenza di una situazione d'intollerabile rumorosità, che possa essere qualificata come caso di emergenza connesso con l'inquinamento acustico.

T.A.R. VENETO, Sez. III - 2 novembre 2004, n. 3832







Inquinamento acustico - Mancato rilievo del superamento della soglia di rumorosità - Sensazioni meramente soggettive - Non possono costituire presupposto per l'adozione di provvedimenti che limitino un'attività economicamente rilevante. In assenza dell'elemento oggettivo del rilevato superamento della soglia di rumorosità, atto a concretizzare il disturbo soggettivamente rilevato in danno autonomamente verificabile, le sensazioni meramente soggettive non possono costituire presupposto per l'adozione di provvedimenti di intervento sulle modalità di svolgimento di un'attività economicamente rilevante. Il potere di limitare l'attività legittimamente svolta dal privato può ravvisarsi solo in presenza della necessità di tutela della salute.

T.A.R VENETO, Sez. III - 15 ottobre 2004, n. 3730


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