Disco a impatto zero, oltreoceano è boom

Tendenze –

Dotarsi di tecnologie ecocompatibili è quasi una scelta obbligata. Buoni esempi da cui prendere spunto

All’estero sono tanti gli imprenditori della notte che hanno sposato l’ecosostenibilità. Da territorio pionieristico è diventato motivo di prestigio e di vanto. Vediamo dove. A New York il Greenhouse Club, mega discoteca eco-friendly di 6.000 metri quadrati, detta regole e trend: è costruita con materiali interamente riciclati come i pavimenti in bambù, vetro riciclato e rivestimenti con resine naturali. In questo caso un minor impatto ambientale non coincide con un minor impatto scenografico: i 5.000 Led pendenti dal soffitto sono un gioiello di ingegneria e design.
Jon Bakhshi, il proprietario, ha i toni del pioniere: «Siamo orgogliosi di essere i primi a creare uno spazio notturno che coniuga divertimento e salvaguardia della natura. La speranza è che anche altri club seguano le nostre orme».
A Chicago, il Butterfly Social Club, locale dall’atmosfera hippy e fedele agli ideali flower power, ha fatto della salvaguardia della natura il suo punto di forza. Interamente costruito con materiali eco, fin dalle pareti, realizzate usando sabbia, argilla e paglia dei dintorni. Nel menu spiccano i cocktail biologici, miscelati usando alcolici rigorosamente bio. Il club è alimentato usando energia pulita eolica e solare. Ma non è finita, perché una bicicletta posta all’ingresso del locale genera parte dell’energia necessaria a far funzionare il bar e la console del dj. Chi “si sacrifica” ha diritto a uno sconto sulla consumazione, nettare di agave e acqua di cocco in testa. Infine il Temple Nightclub di San Francisco, aperto nel 2004, è l’esempio del club che punta a fare “edu-tainment”, intrattenimento educativo. Tradotto in soldoni l’obiettivo è di responsabilizzare la clientela attraverso operazioni ed eventi di divulgazione, ma anche semplicemente dando il buon esempio riciclando tutto. Il grasso della cucina per esempio è usato per produrre Biodiesel. Bandita la plastica: per i bicchieri e le cannucce si usa l’amido di mais ed è applicato uno sconto di un dollaro sulla consumazione se il bicchiere è riutilizzato. Il club è dotato di un sistema di recupero delle acque piovane per lo scarico dei bagni e di un giardino verticale che copre tutta la facciata esterna dell’edificio. Il giardino è un ottimo isolante sia termico sia acustico. Insomma: tutto è studiato per ridurre l’impatto ambientale.

I modelli in Europa
Atm Bar di Milano. L’ampliamento del vecchio edificio e la ristrutturazione della storica pensilina sono state l’occasione per rinnovare il bar grazie all’utilizzo di eco-pitture, eco-rivestimenti e pannelli fotovoltaici.
Magnolia di Segrate (Milano). A luglio ha festeggiato 5 anni e un anno fa ha deciso di produrre i propri concerti utilizzando energia pulita. Questo grazie a 100 pannelli solari da 200w l’uno, per un investimento di 150mila euro.
Natuurcafé La Porte di Utrecht (Olanda). In Olanda è stato inaugurato il primo bar dove si produce energia con il semplice passaggio dei clienti attraverso la porta girevole. Si stima che ogni singolo passaggio generi l’energia per preparare un espresso.
Surya di Londra. Nato sotto il marchio  Club4Climate, è stato tra i primi locali a ricavare energia pulita dai generatori a cristalli piezoelettrici, che sfruttano il movimento delle persone in pista, coprendo il 60% del fabbisogno del locale.

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