Gli indici di occupazione delle camere negli alberghi a 4 stelle dei maggiori capoluoghi italiani nel 2013 segnano un +0,8%, ma i prezzi medi sono in discesa (-1,7%). Buone performance per Firenze e Torino in crescita su entrambi i dati (occupazione e prezzi)
Leggera crescita nel tasso di occupazione camere (+0,8%) ma anche flessione del prezzo medio (-1,7%). Sono i due dati principali che emergono dalle analisi sugli alberghi a 4 stelle delle 46 maggiori città capoluogo italiane monitorate dall'Italian Hotel Monitor di Trademark Italia. I dati di chiusura anno confermano un trend registrato lungo tutto l'arco del 2013, caratterizzato da performance occupazionali migliori dell'anno precedente garantite da una spiccata flessibilità dei prezzi. L'analisi nel dettaglio delle singole località fa risaltare due città che si elevano su tutte le altre: Firenze, che fa registrare un +3,7 a livello di “room occupancy” (R.O.) e un +2,5% nel prezzo medio, e Torino con un +2,2% di R.O. e un +2% nel prezzo medio.
In generale si può dire che le rilevazioni Trademark Italia evidenziano la tenuta della città leader e le difficoltà delle città cosiddette “minori”. Il barometro dell'economia alberghiera italiana mostra un passo avanti della room occupancy in 17 capoluoghi di provincia (sui 46 monitorati), con 14 città nelle quali è stata superata la soglia del 60%, percentuale che è riconosciuta come sinonimo di “solidità gestionale”. Sopra quota 70%, anche nel 2013, solo Firenze. 10 invece le città, quasi tutte nel centro-sud, nelle quali l'occupazione camere si attesta al di sotto del 50%.
Dopo Firenze (che ha messo a segno un'occupazione delle camere del 74,5%), salgono sul podio Roma (col 69,8%) e Venezia (67,4%) entrambe in crescita rispetto al 2012.
Per quanto riguarda il prezzo medio (a quota 110,04 euro su base nazionale), la città più “cara” è risultata Venezia con oltre 145 euro (-0,5% rispetto al 2012), davanti a Milano (125,97 euro, in calo del 4,2% sul 2012) e Firenze (124,37 euro, in salita di 2,5 punti percentuali).
Buoni andamenti per Genova (dove la R.O. è cresciuta del +4,5%, miglior incremento a livello nazionale, a scapito di una leggerissima flessione dell'ADR -0,2%) e Como (+1% di R.O. e +0,1% di Average Daily Rate).
L'analisi Ihm, relativamente ai servizi offerti, mostra poi che gli hotel 5 stelle e 5 stelle L sono quelli che soffrono meno la crisi e mantengono la posizione con il +0,7% di occupazione camere e il medesimo livello delle tariffe. Altalenante la fascia 4 stelle che segna +0,8% di occupazione camere ma una flessione dei prezzi pari al -1,7. Difficoltà, infine per i 3 stelle: l'occupazione è scesa dello 0,6% e i prezzi del 3%