Credito d’imposta a chi investe in sicurezza

Fisco –

Chi installa impianti d’allarme, sistemi di sorveglianza o anti-intrusione o sistemi di pagamento con moneta elettronica può ottenere un bonus, da utilizzare nella dichiarazione dei redditi, fino a 3.000 euro. Purché non superi l’80% della spesa

Un credito fino all'80% delle spese sostenute per l'installazione di impianti di sicurezza. È l'incentivo concesso dallo Stato ai negozianti, ai gestori di bar e ai tabaccai che operano in base a una concessione amministrativa. Il bonus - che è stato introdotto dalla legge finanziaria del 2008 - prevede la compensazione del credito attraverso la dichiarazione dei redditi.
Le spese ammesse riguardano sia gli impianti di sicurezza con telecamere, sia le attrezzature di sicurezza come gli strumenti di pagamento con moneta elettronica, ossia tutti i meccanismi per prevenire furti e rapine ai danni degli esercenti. Un aiuto contro la criminalità, che spesso mette in ginocchio i negozianti.

L'importante è fare presto

La circolare n. 37/E/2008 dell'Agenzia delle Entrate ha fornito i chiarimenti applicativi della norma e i termini di presentazione delle domande: quest'anno il via libera alle richieste è scattato il 2 febbraio. Non esiste una data di scadenza, in quanto il fondo finanziato per il progetto sicurezza è a esaurimento: vale a dire che chi prima arriva meglio alloggia in quando le domande saranno accettate fino all'esaurimento delle risorse stanziate. Per assicurarsi il credito, quindi, è meglio affrettarsi a presentare l'istanza all'Agenzia delle Entrate. La procedura prevede l'invio della domanda attraverso un apposito modello scaricabile dal sito internet delle Entrate.
Le domande che arriveranno verranno esaminate in ordine cronologico: l'Agenzia verificherà la sussistenza dei requisiti del richiedente e comunicherà l'esito entro 30 giorni in via telematica. Il credito d'imposta è concedibile fino all'80% delle spese sostenute per l'installazione degli apparecchi di sicurezza e va calcolato al netto dell'Iva.
I contribuenti che hanno aderito al regime fiscale dei minimi, invece, possono assumere i costi al lordo dell'imposta entro dei limiti fissati dalla normativa. Nello specifico, per le piccole e medie imprese del commercio (rientrano in questa categoria le imprese individuali o le società con meno di 250 occupati, un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, o un totale di bilancio non superiore a 43 milioni di euro) il credito è ammesso fino a 3mila euro nel triennio 2008-2010. Sono escluse le imprese che vendono propri beni, oltre agli agenti e ad altri rappresentanti che promuovono la conclusione di contratti di vendita per conto di terzi.

Per i tabaccai limiti inferiori

Per i rivenditori di generi di monopolio, come ad esempio i tabaccai, il credito ammesso al rimborso viene suddiviso in tranche: mille euro per ciascun beneficiario in relazione a ciascuno degli anni del triennio 2008-2010. Questo significa che non è ammissibile un credito superiore ai mille euro all'anno, pari all'80% di una spesa di 1.250 euro.

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