Oggi somministrazione e vendita al dettaglio vanno a braccetto all’interno di ristoranti o bar. E corner o spazi dedicati allo shopping sono qui a dimostrarlo. L’esempio dei mini shop Domenis
Minishop dove vendere prodotti di qualità a tiratura limitata (magari artigianali e locali), selezionati dallo chef. Corner dove proporre una scelta di vini e liquori tra quelli presenti nel listino del locale. Angoli con banchi gastronomia dove raccogliere degli assaggi della propria cucina da confezionare per il take away. Non si tratta più di casi isolati. Considerata dalla parte dell’esercente, questa innovazione diventa un modo nuovo per aumentare le entrate del locale ma anche per fornire un servizio ai consumatori, che così possono acquistare i loro prodotti preferiti direttamente dove li hanno scoperti e assaggiati. Infatti abbinare l’attività di vendita a quella di ristorazione è un approccio innovativo alla distribuzione, capace di andare incontro alle nuove esigenze di un mercato che richiede diverse metodologie di vendita per rispondere alle sfide dei nuovi modelli di consumo, in particolare per quanto riguarda i vini e i distillati. Un modello? Quello della Distilleria Domenis che da qualche tempo realizza i Mini Shop Domenis, eleganti angoli “bottiglieria” con le forme dell’inconfondibile contenitore dei più famosi distillati aziendali, da inserire nei locali. Scelta analoga per realtà che puntano a target specifici come T’a, azienda dolciaria, che ha aperto all’interno di alcuni locali chic di Milano corner che espongono i suoi prodotti posizionati nell’area del lusso.
L’idea del corner shop sembra avere un futuro anche nel mondo dei prodotti tipici, in un’ottica di filiera corta. Difatti la Regione Toscana nel suo programma per la valorizzazione dei prodotti agricoli toscani, ha stanziato un budget per avviare 36 iniziative, tra cui 3 accordi fra categorie per aprire corner shop in ristoranti, alberghi e negozi della Toscana.