Confezioni che coinvolgono i sensi

Packaging –

Belle, ecologiche, stimolano sensazioni tattili e olfattive: così 14 studenti di design immaginano le scatole del futuro

La parte più controversa di tutti i prodotti in vendita, dalle patatine alle bibite, dal caffè ai biscotti, è l'imballaggio. Materiale superfluo, che serve soltanto ad avvolgere e rendere più appetibile il cibo o l'oggetto, e che ha una vita effimera, destinata alla discarica. Gli imballaggi di oggi, però, lasciano a desiderare non soltanto per il danno ecologico, che li rende la più imponente frazione di rifiuti che produciamo. Spesso sono anche inefficaci, perché trasmettono poco del loro contenuto al consumatore. Sono, insomma, destinati a cambiare.

I progetti del Politecnico milanese
È proprio per stimolare una spinta creativa nei designer di packaging che ProCarton, l'associazione europea dei produttori e trasformatori di cartone e cartoncino, ha sollecitato un gruppo d'allievi del Politecnico di Milano a formulare nuove proposte. Così è nata una rassegna di 14 progetti, illustrati anche in un libro, realizzati da laureandi in Design della comunicazione dell'ateneo milanese.

Protagonista principale è il cartoncino, materiale interamente riciclabile e quindi ecologico, plasmabile in forme e consistenze diverse attraverso moltissimi processi di lavorazione e di stampa, resi possibili dalle nuove tecnologie. I progetti disegnano una tendenza che potremmo ritrovare presto nelle confezioni in vendita. «Con questo progetto - ha spiegato Piero Capodieci, presidente di ProCarton Italia - abbiamo voluto promuovere una dimensione polisensoriale. Gli studenti del Politecnico hanno elaborato concept in grado di esaltare le qualità globali del cartoncino sia visive che tattili, così da sviluppare packaging in grado di fornire un'anticipazione del contenuto, rispondendo, ad esempio, all'esigenza di coloro che appartengono alla numerosa comunità degli ipovedenti».

Confezioni multisensoriali
Le nuove confezioni hanno perso il connotato della scatola pura e semplice. Si richiamano di più al concetto di guscio, oggetti da tenere nelle due mani, da accarezzare, richiamandosi molto all'idea dell'origami. Soprattutto tè, caffè e cioccolato, hanno stimolato la fantasia dei progettisti. Confezioni di tè concepite come un baccello, al cui interno è già pronta una palettina per il dosaggio dell'infuso (progetto di Bonetti, Bontempi, Conti). Scatole per il caffè che si aprono con un gesto semplicissimo e sono studiate per versare comodamente la quantità di prodotto voluta direttamente nella caffettiera (di Busà, Colamaria, Dantona, De Luca). O ancora, confezioni monodose di cereali con tanto di maniglia, per agevolare il trasporto, capaci di richiamare al tatto gli stessi cornflakes (di Belleri, Cattaneo, Colombo). L'idea di base è stata di creare forme con più funzioni: seducenti alla vista ma anche al tatto e in grado di lasciare sprigionare gli aromi, una volta aperte, per interessare l'olfatto.

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