Cara musica, quanto mi costi?

Norme&fisco –

Nella normativa che regola la diffusione musicale nei locali non ci sono cambiamenti sostanziali per il 2013, ma un leggero ritocco verso l’alto delle tariffe. Più collaborazione fra Scf e Siae, con quest’ultima che si conferma punto di riferimento per i gestori

Alcuni mesi fa i media hanno dato grande spazio alla fine del monopolio Siae e ai gravi problemi della Società Italia Editori.
Per chi vuol far musica nel proprio locale, però, cambia poco. In futuro forse nasceranno altre realtà che tuteleranno nuovi autori ed editori; ma chi fa eseguire “Albachiara” o “Imagine”, anche per il 2013 dovrà pagare quanto dovuto a Siae, che a sua volta girerà i diritti a Vasco Rossi e agli eredi di John Lennon. C’è qualche novità positiva: per esempio gli sconti per i soci Fipe diventano più consistenti. Non mancano, però, gli aumenti e le tariffe sembrano spesso seguire logiche diverse tra loro e quindi di difficile comprensione.
I numeri però sono chiari e non fanno sorridere. Utilizzare musica per rendere più piacevole l’atmosfera di un locale nel 2013 costerà l’1,5% in più rispetto allo scorso anno. Siae e Scf possono aumentare i propri compensi con l’andamento dell’indice Istat, che è salito del 3,1%, ma hanno deciso di limitarsi. Continua poi la collaborazione tra Scf (che tutela discografici e interpreti esecutori) e la più storica Siae, che si conferma unico sportello di incasso per chi utilizza musica. È un notevole vantaggio, per un gestore, avere un solo interlocutore, così come poter richiedere on line il permesso musicale per un piccolo concerto o dj set con ingresso gratuito. Non basta, comunque, registrarsi sul Portale Utilizzatori Siae, tra l’altro non sempre chiaro, per far musica: bisogna passare dall’agenzia di zona e firmare un accordo. Il punto di riferimento di chi fa musica dal vivo e o dj set resta insomma la rete degli uffici Siae, i cui funzionari locali sanno sempre come aiutare i gestori.
Per esempio, sanno che chi diffonde musica registrata di sottofondo nel proprio locale, oltre ai diritti Siae, deve pagare anche Scf: sia nel caso di colonne sonore create direttamente dal gestore con cd o mp3 sia nel caso della semplice diffusione di programmi radio e/o tv. In quest’ultimo caso, è dovuto anche il Canone Speciale Rai.
Per stabilire il costo dei diritti musicali, Siae si basa sulle Categorie dei pubblici esercizi (dalla IV al lusso) e sul tipo di apparecchi utilizzati. La radio am/fm è lo strumento che costa meno: si spendono dai 48,20 ai 112,40 euro l’anno (vedi tabella Siae). Chi usa filodiffusione, cd, apparecchi multimediali, computer e radio dedicate spende dai 111 ai 326 euro. Chi vuol far vedere la tv paga da 151,60 a 776,10 euro e chi opta per un videolettore, per esempio per diffondere dvd e blu ray musicali, spende sempre 455 euro. Compensi diversi sono previsti per chi utilizza video juke box.
Scf ha invece scelto un criterio diverso: si paga a seconda della superficie dell’esercizio pubblico. Sono poi previste maggiorazioni del 10% per ogni diffusore audio aggiunto ai primi due e per ogni schermo tv superiore ai 37’’. Ancora: chi utilizza solo una radio spende molto meno di chi usa una radio e un tv. Salendo come costo ci sono gli impianti stereo con lettore cd o lettore mp3 e, al top della spesa, il servizio radio/video in store. Per un bar di 150 mq si va da 18,56 fino a 61,87 euro come compenso base (vedi tabella Scf), cui va sommata l’Iva. I locali stagionali pagano solo per l’effettiva apertura dello spazio. È infine possibile utilizzare “copie tecniche”, ad esempio creare compilation in mp3 di brani acquistati su cd originale o viceversa. Si paga, però, il 50% rispetto ai compensi base. È molto importante pagare entro i termini, per poter usufruire di sconti e convenzioni.
Veniamo alle cifre da pagare per chi organizza nel proprio locale un concertino, con musicisti in carne e ossa e a ingresso libero. Oltre al cachet degli artisti, si deve pagare a Siae il 5% dell’incasso della serata (con un minimo di 51,60 euro per incassi inferiori a 1.000 euro, di 56,60 se i musicisti sono più di tre. Il minimo può scendere a 31 - 36 euro se il musicista è uno solo). Per feste come Capodanno o Carnevale il minimo sale a 97,70 (fino a 100 partecipanti), a 186,80 (fino a 300) e così via. Chi organizza un dj set, oltre a Siae, deve pagare i diritti Scf: canone fisso di 9,80 euro.  

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