Ristrutturare il bar non è solo una questione estetica: materiali e tecnologie innovative garantiscono risparmi consistenti. E nuovi affari…
Dieci anni: dovrebbe essere questo il tempo limite passato il quale occorre pensare a rimettere mano al proprio locale. Cambiano i pubblici e i loro gusti, cresce la concorrenza, nascono nuove esigenze, si manifestano opportunità di mercato prima sconosciute. Tutti motivi che spingono a cambiare: «Una ristrutturazione ben fatta - afferma Enzo Di Serafino, direttore commerciale di Frigomeccanica - nella nostra esperienza porta a un incremento della clientela che va dal 30 al 50%. Un look nuovo e più accattivante, infatti, dà un’idea di maggior pulizia». Ma spesso la ristrutturazione è anche l’occasione per ampliare la propria proposta: «Negli ultimi tempi - spiega Di Serafino - sempre più spesso chi ristruttura sceglie di aggiungere un servizio di piccola cucina, la pizzeria o un’offerta di yogurt e gelati. Quest’ultima, in particolare, ha il problema di richiedere un investimento iniziale elevato ma garantisce margini molto interessanti».
La forte evoluzione tecnologica che ha interessato la produzione di arredi bar negli ultimi anni garantisce a chi rinnova il locale una serie di migliorie sul fronte della sicurezza, della pulizia e dei consumi: «Per quanto riguarda la sicurezza - spiega Di Serafino - l’uso di cavi autoestinguenti e del metallo al posto del legno per la struttura riduce di molto i rischi di incendio. L’igiene è più garantita: le vetrine sono fatte in modo da essere più facilmente pulibili e i sistemi di refrigerazione sono molto più efficienti nel mantenere i cibi alla temperatura voluta. Inoltre realizziamo pedane in più pezzi, facili da sollevare e da pulire. Quanto ai banchi refrigerati e alle vetrine di ultima generazione, hanno consumi notevolmente più bassi, minore dispersione di energia e minor inquinamento ambientale: il risparmio garantito nei consumi energetici può arrivare al 30%». Ristrutturare, insomma, conviene.