Best Employers Italia: al primo posto c’è Lavazza

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La Nuvola Lavazza a Torino (credit: ©AndreaGuermani)
Il gruppo torinese si piazza in vetta alla classifica delle 100 migliori aziende dove lavorare in Italia, redatta da Statista. Ma sono diverse le realtà del food&beverage presenti nella lista

C’è Lavazza al primo posto, a “punteggio pieno”, ma ci sono anche diverse altre realtà del food & beverage nella classifica Italy’s Best Employers 2026. Si tratta della lista delle 100 migliori aziende dove lavorare in Italia, redatta da Statista, la piattaforma business tedesca piattaforma specializzata nell’elaborazione di dati, insieme al Corriere della Sera.

La classifica è stata stilata sulla base di un sondaggio che ha come protagonisti gli stessi dipendenti, che rispondono in modo spontaneo e anonimo a un questionario, esprimendo così un giudizio sul proprio ambiente professionale. Il questionario ha analizzato non solo la soddisfazione generale, ma anche il clima aziendale, con particolare attenzione a dinamiche come il lavoro in ufficio, nei laboratori di ricerca o negli stabilimenti produttivi. Le domande hanno spaziato dai carichi di lavoro al riposo, dalle attrezzature disponibili al rapporto con i superiori, fino alla retribuzione. Un’attenzione particolare è stata inoltre riservata alle condizioni di lavoro femminile, con quesiti mirati a valutare l’uguaglianza nelle opportunità di carriera e la possibilità di negoziare lo stipendio. Al sondaggio di questa sesta edizione di Italy's Best Employers hanno risposto oltre 300.000 lavoratori di realtà con almeno 250 dipendenti e sede nella Penisola.

Lavazza prima assoluta

Al primo posto assoluto si è piazzata Lavazza, con un punteggio di 10 su 10, il massimo possibile, che si è meritata il titolo di “posto migliore in Italia” dove andare a lavorare. Ciò grazie, spiega il Corriere, a un sistema di relazioni industriali partecipative, che hanno portato alla stipula di accordi integrativi che premiano la produttività, conciliando vita privata e quella lavorativa. Tra le varie iniziative i cinque giorni in più di congedo di paternità (oltre ai dieci previsti per legge), dieci giorni mensili di smart working, 16 ore retribuite per assistenza familiare, la possibilità di accesso al part-time per le lavoratrici madri fino ai tre anni del bambino e quattro ore di permessi per le cure veterinarie per gli animali domestici. Altro fiore all’occhiello l’introduzione del “venerdì” breve, che permette l’uscita anticipata il venerdì, nel periodo tra maggio settembre, attraverso l’utilizzo di riposi individuali.

Folta presenza delle realtà del food&beverage

Oltre al risultato del gruppo torinese, guardando la classifica a spiccare è l’attenzione e la capacità di conciliare business del personale mostrato in generale dalle realtà del food&beverage, testimoniato dalla presenza nella lista dei top 100 Italy's Best Employers di diverse realtà del settore. Sul terzo gradino del podio troviamo infatti dal colosso lattiero-caseario Granarolo, seguito a ruota da un altro colosso, questa volta nel campo della birra, Heineken Italia. Poco più sotto, in undicesima posizione si piazza un altro big del beverage, Campari Group. E poi, ancora, tra le aziende preferite dai dipendenti ci sono Barilla (16° posto), Unilever (23°), Ferrero (35°), Metro Italia (47°) e Coca-Cola Hbc Italia (66°).

Una presenza importante, che dimostra e premia il grande impegno messo in campo dalle realtà del settore per creare una cultura aziendale accogliente, stimolante e inclusiva, mettendo al centro il benessere delle persone, considerate un asset strategico per la crescita e lo sviluppo delle stesse realtà.

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