Come avviare un'attività di cocktail delivery rispettando le norme attuali. Tutte le informazioni che trovate sono state verificate da Bargiornale con l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Riassumiamo, a beneficio dei numerosi lettori che ce lo hanno richiesto, come fare attività di cocktail delivery nel rispetto della normativa attuale.
- Chiarire presso il SUAP del Comune se la licenza in vostro possesso consente l'attività di consegna a domicilio
- Inoltrare la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) all'Agenzia delle Entrate
- Comunicare all'Agenzia delle Entrate i codici ATECO relativi alla nuova attività che andrete a svolgere.
- Qualsiasi bar che sia in possesso di una licenza di somministrazione di bevande alcoliche, per le consegna al domicilio del proprio cliente, non necessita di ulteriori licenze da parte dell'Agenzia delle Dogane: "Questa attività rientra nelle facoltà che il possessore di licenza ha di esercitare la medesima attività seppure in una forma distributiva ulteriore, accessoria rispetto a quella di ordinario svolgimento, necessitata dall’attuale situazione emergenziale” (virgolettato estratto da un documento ufficiale, pervenuto alla redazione di Bargiornale a seguito di nostra richiesta di chiarimenti, firmato ed ufficializzato dal Dottor Marcello Minenna, Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli)
- Modificare, con la consulenza del vostro tecnologo alimentare, il piano di autocontrollo Haccp alle nuove procedure di veicolazione e ai recipienti utilizzati per il confezionamento
- Ogni consegna - cocktail delivery - deve essere corredata da alcune specifiche di produzione: luogo e data di produzione, ingredienti, data di scadenza, gradazione alcolica e presenza di allergeni.
- L'attività non può comunque prevedere uno stoccaggio e consente la sola vendita a singoli privati. S.N.