Wellspirit: Rinaldi 1957 punta sulla leggerezza

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L'azienda bolognese Rinaldi 1957 amplia il portafoglio prodotti sviluppando l'offerta vino e focalizzandosi su gusti più delicati e di più facile beva

Voglia di leggerezza: è il principale desiderio che il cliente ricerca quando esce. «Le ricerche di mercato più recenti - spiega Valentina Ursic, direttrice marketing di Rinaldi 1957 - ci dicono che il 70% degli italiani non vuole rinunciare alla socializzazione e che, nel canale serale, il 70% dei cocktail consumati sono highball. Se a questo aggiungiamo la tendenza consolidata della crescita del low alcol, soprattutto tra i giovani e le donne, emerge una fotografia precisa: i clienti chiedono leggerezza, sia in quello che bevono e mangiano, sia nel modo in cui vengono loro proposti».

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Valentina Ursic, direttrice marketing di Rinaldi 1957

Per rispondere a queste nuove esigenze, Rinaldi 1957 ha coniato il concetto di WellSpirit: «Le persone sono sempre più attente alla qualità e alla moderazione - continua Ursic - senza rinunciare al piacere del gusto. Ricercano un edonismo consapevole, sono attente alla salute al benessere ma non per questo rinunciano all'alcol. Semmai si orientano verso prodotti con meno zuccheri, senza coloranti artificiali, con prezzi accessibili e qualità superiore alla media».
Sono questi i criteri base che guidano Rinaldi 1957 nell'evoluzione del proprio portafoglio: «Cerchiamo prodotti ottimi con storie autentiche ed extra ordinarie da raccontare».

Più attenzione al vino

Un primo indirizzo strategico dell'azienda bolognese è lo sviluppo dell'offerta vino: «Se oggi il nostro focus è sugli spirit - spiega Ursic - che pesano il 70% del fatturato, nei prossimi anni l'obiettivo è portare i vini a valere la metà del giro d'affari».

Da qui la scelta di ampliare la proposta puntando su regioni o su zone meno blasonate, soprattutto all'estero, e su vini leggeri, delicati, di facile beva: «Il mercato chiede vini minerali, sapidi, freschi, di grande pulizia; per contro, faticano i vini corposi, importanti, strutturati».

Tante le novità inserite in carta, grazie anche alla profonda competenza di Ursic, sommelier e degustatrice ufficiale di Ais, soprattutto da Francia, con la Borgogna in primo piano,  e Austria: tra i primi, meritano una segnalazione i vini borgognoni delle cantine Mongeard-Mugneret (Côte de Nuits) e Corsin (Maconnais), i Crémant e Blanquette di Sieur d'Arques (a Limoux) e i Sauvignon del Domaine J. de Villebois (Loira). Tra i secondi, la punta di diamante è la gamma della cantina Frank, nel Weinviertel.

Da whisky e rum ad agave e amari

Sul fronte spirit il focus resta su whisky e rum, ma l'attenzione ai trend di mercato porta l'azienda a sviluppare la gamma di spirit con maggiore potenziale: da qui l'ampliamento dell'offerta gin con Santa Ana Pomelo, seconda release del marchio filippino Santa Ana Gin, con la versione Yuzu&black lemon di Yu Gin e con il gin vietnamita Royal Sedang 1888.
In tema di agave, le novità sono la Tequila Orendain e il mezcal Ojo de Dios, nelle due versioni caffè e ibisco.

Cresce infine anche il portafoglio di prodotti italiani, soprattutto nella categoria amari, dove spiccano l'amaro calabrese Mzero, dalla caratteristica sapidità data dall'uso di acqua di mare depurata, e l'Amaro Insolito Fragrante, prodotto in Campania, caratterizzato dai sentori di rosmarino e limone.

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