Stasera apertura straordinaria a Genova

A partire dalle ore 18 di stasera si svolge una protesta pacifica, a prova di dpcm, in Piazza delle Erbe, tra i punti nevralgici della vita notturna genovese. Protagonisti saranno i locali della piazza che apriranno le loro attività con le serrande alzate e le luci accese, ma senza effettuare alcun servizio. Compreso l'asporto. L'obiettivo, non solo simbolico, dicono i rappresentanti dell'iniziativa - Andrea Tomasi, Oscar Airasca, Debora Monaldi - è fare luce su un tema che riguarda tutta la nostra categoria. «Siamo al tredicesimo mese di pandemia, le nostre attività continuano ad accumulare debiti su debiti, senza che nessun intervento efficace sia ancora stato fatto, né per per salvaguardare le attività, né per salvaguardare gli imprenditori. Considerando l'importanza che il settore dell'ospitalità riveste nel nostro Paese, questo tipo di trattamento non è più accettabile».

Le Associazioni di categoria in tutta Italia, così come tutti i gruppi spontanei e le singole imprese si sono battute ogni giorno per far sentire la loro voce. Una voce, che giorno dopo giorno, si alza sempre di più per essere ascoltata, giustificata da una reale paura nei confronti di un futuro che si prospetta, per usare un eufemismo, piuttosto incerto.

«Abbiamo adeguato i nostri locali per la sicurezza della nostra clientela e dei nostri dipendenti, abbiamo seguito le regole, abbiamo investito nelle nostre imprese per lavorare. Ma tutto questo non è bastato ed oggi ancora una soluzione non si è trovata. Noi, locali di Piazza delle Erbe, come sempre, sentiamo la necessità di restare uniti, di darci forza e sostegno, facendo vedere che ci siamo, ma chissà per quanto. Perché un intero mese privo di zone gialle potrebbe essere il colpo di grazia per le nostre attività come per tantissime altre».

Il gruppo genovese propone inoltre di utilizzare i tavoli all'aperto, in totale sicurezza e controllo, anche durante la zona arancione.

«Siamo coscienti del fatto che per bere e mangiare si debba abbassare la mascherina e per questo motivo continuiamo a insistere sull'importanza dell'utilizzo dei tavoli esterni e di tutte le misure che possano garantire la sicurezza». Questa iniziativa si intitola "Vogliamo Lavorare" perché la questione è tutta qui: i pubblici esercizi continuano ad essere penalizzati e serve un cambio di passo per garantire la sopravvivenza delle imprese del fuori casa, fiore all'occhiello del sistema Italia e terminale ultimo di una filiera d'eccellenza. Bargiornale lo ha "strillato" sulla sua copertina e nel suo editoriale. Lasciateci Lavorare. 

 

 

Perché il nostro settore non punta all'assistenzialismo. Chiede invece a gran voce un dialogo con le istituzioni per trovare soluzioni che possano essere utili per la sopravvivenza di un settore che ci ha resi orgogliosi nel mondo. «Stasera le luci a Genova si accenderanno per dimostrare chi siamo e che vogliamo essere parte della soluzione».

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome