Frequentatori abituali, il nocciolo da cui ricominciare

Gli “alto frequentanti” saranno i primi a tornare a consumare fuori, partendo dai luoghi di cui si fidano. TradeLab delinea come sarà il mercato alla ripartenza

Servizio al bar no Covid

I millennial, i cosiddetti “alto frequentanti” e chi abita in zone colpite solo marginalmente dal dramma della pandemia: è l’identikit degli italiani maggiormente e più velocemente predisposti a tornare a consumare nei locali appena sarà possibile. Lo rivela la ricerca “Il mercato away from home nel post coronavirus” appena realizzata da TradeLab tramite interviste su un campione di 800 consumatori di età compresa tra i 18 e i 65 anni.

Attenzione: abbiamo volutamente scritto consumare anziché affollare. Per un motivo molto importante. Anzi due: Il primo: 8 italiani su dieci affermano che torneranno a frequentare i locali solo quando si sentiranno in sicurezza. Il secondo: per 3 italiani su 4, l’affollamento sarà il più grande campanello d’allarme. Un secondo fattore di sicurezza importante, per il 48% degli intervistati, sarà la certezza che tutti gli avventori siano in buona salute.
Altri aspetti su cui si concentrerà, più che in passato, l’attenzione delle persone saranno la pulizia, il rispetto delle norme, la distanza tra i tavoli.

Prevarrà la cautela

«L’aspetto di gran lunga prevalente è la cautela - riassume Angela Borghi, key account di TradeLab - seppur con caratteristiche molto diverse a seconda delle zone geografiche e delle fasce d’età: nell’Italia centrale la propensione a tornare subito nei locali è pari al 25%, che sale al 31% a Roma, contro un 17-18% del Nord. E la fascia 26-45 anni mostra un’apertura maggiore rispetto agli altri. Interessante notare, poi, come chi era abituato a frequentare più assiduamente bar e ristoranti ha molti meno timori degli altri a tornarli a frequentare».
Nella scelta del bar, si andrà prevalentemente sul sicuro: sette su dieci privilegeranno i posti che già conoscono.

Per sei italiani su dieci fuori casa irrinunciabile

Un altro tema che potrà interferire con i desideri di tornare nei locali è la situazione economica personale: «L’aspetto positivo è che sei intervistati su dieci considerano irrinunciabili i consumi fuori casa - spiega Borghi -, ma va tenuto presente che la preoccupazione sulla propria condizione economica tocca l’80% della popolazione. Ad essere più timorosi sono gli abitanti del Centro-Sud e gli over 46, mentre gli alto frequentanti sono anche quelli che hanno meno preoccupazioni sul fronte delle proprie disponibilità future».

Sfregando la lampada di Aladino, i tre maggiori desideri che spuntano dal cilindro dei consumatori in tema di consumi fuori casa si chiamano, nell’ordine, pizza, caffè e aperitivo. In particolare, l’aperitivo con gli amici è la cosa che manca di più alla generazione Z, ovvero le persone sotto i 25 anni; per gli over 46, invece, vince la voglia di un caffè o un cappuccino». *

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome