UK, crescono e si diversificano le caffetterie a marchio

Drive thru di Starbucks Coffee
Aumentano punti vendita e fatturato, vicini a livelli pre-covid. Crescono i piccoli locali e i drive-thru; incognite per la carenza di personale

Secondo la BCA (British Coffee Association) nel Regno Unito si consumano circa 95 milioni di tazze di caffè al giorno e il comparto dà lavoro a 210mila persone. La cultura del caffè continua a crescere e l’80% delle persone va al bar almeno una volta la settimana; il 16% ogni giorno.  A fronte di ciò, non sorprendono i dati positivi sulle catene del Regno Unito riportati dalla ricerca Project Cafè UK 2022 di Allegra, che rileva come nel 2021 il settore, con un mercato da 4,4 miliardi di sterline (circa 5,3 miliardi di euro) abbia recuperato l’87% del valore pre-pandemia, con un incremento delle vendite di 1,3 miliardi di sterline: una reazione importante al pesante calo registrato lo scorso anno. Non mancano tuttavia le preoccupazioni legate alle varianti del covid, al previsto ripristino dell’Iva al 20% e alla grave carenza di personale (un’inchiesta realizzata da Bargiornale a livello europeo, evidenziava nel giugno 2021 più di 73mila posti vacanti in pub, ristoranti e bar, in base a una ricerca condotta da Adzuna, motore di ricerca di annunci di lavoro con sede a Londra). Nonostante ciò si prevede il superamento delle vendite del 2019 entro la fine del 2023, raggiungendo i 5,8 miliardi di sterline i prossimi 5 anni, con un tasso annuo di crescita del 5,8%. I locali a marchio sono ora 9540: i  leader Costa Coffee, Greggs e Starbucks hanno aggiunto sedi per raggiungere rispettivamente 2.791, 2.176 e 1.089 punti vendita.

Le vicende degli ultimi due anni hanno spinto le catene ad apportare modifiche alle proprie proposte di vendita, con caffetterie drive-thru di formato più piccolo, sedi di quartiere e consegne a domicilio, che stanno diventando sempre più prevalenti. Il mercato drive-thru nel Regno Unito oggi comprende 578 negozi e vede al primo posto Costa Coffee con 275 punti vendita (+75 dal 2020); Starbucks ne gestisce 270. Il potenziale del segmento è grande, se si considera che il 57% dei consumatori britannici intervistati ha affermato che acquisterebbe bevande con questa modalità qualora avesse strutture nei dintorni.

«Sono rincuorato nel vedere il mercato delle caffetterie del Regno Unito dimostrarsi così resiliente in tempi di scambi incredibilmente difficili, con numeri di locali che superano i livelli pre-pandemia e vendite stimate a poco meno del 90% degli scambi del 2019 - ha affermato Jeffrey Young, fondatore e Ceo di Allegra Group -. Durante la pandemia abbiamo visto i locali svolgere un ruolo vitale nella vita dei consumatori in tutto il paese. Come evidenzia la ricerca, non mancano rischi o incertezze: l’inflazione record sta esercitando un’ulteriore pressione sul reddito disponibile dei consumatori, con la cronica carenza di persone e gli effetti negativi per il mercato delle caffetteria di un prossimo ritorno dell’Iva al 20%».

Nel frattempo, anche le vendite online e la consegna a domicilio, sono in aumento. Il 70% dei consumatori britannici intervistati ha dichiarato di avere scaricato l'app fedeltà di una caffetteria, e il 35% di aver acquistato una bevanda da ritirare sul punto vendita negli ultimi 12 mesi. Rapidità delle consegne, temperature delle bevande e costi rimangono un freno all’ampliamento del delivery.

Anche negli UK si è registrato un aumento del consumo di caffè a casa con l’acquisto di apparecchiature premium; di qui la previsione di un cliente sempre più esigente ed esperto, a casa come al bar.

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