Davide Cavaglieri ha preso la parola in qualità di campione italiano Baristi, di formatore, di consulente e di barista: un’esperienza a tutto tondo che gli ha permesso di raggiungere il gradino più alto del podio della competizione organizzata da Sca Italy. E di esprimersi con competenza nel corso dell’incontro “Nel bar del futuro più rispetto per il caffè, emozione e competenza” organizzato da Diemme Industria Caffè Torrefatti, di cui è consulente. La sua prima osservazione riguarda il cambiamento di scenario in atto da parte del cliente, sempre più attento alla naturalità, sostenibilità e tracciabilità del prodotto che acquista al supermercato o nei locali.
“A fronte di questa situazione - afferma - oggi un bar deve proporre alta qualità nelle materie prime e divulgare prodotti sempre più tracciati e optare sulla specializzazione. Il vecchio bar di 20 anni fa (e ancora oggi molti locali di taglio generalista) serviva decine di prodotti diversi senza dare un'identità precisa all’attività; al contrario, una caffetteria deve occuparsi di caffè e metterlo in primo piano, con competenza”.
E’ il cliente che si fa più evoluto perché legge e si informa o sono gli operatori dei punti vendita qualificati a innescare la curiosità e il desiderio di maggiore qualità nel caffè?
“Sicuramente oggi le fonti di informazione sono numerose e sempre più si parla di caffè un po’ su tutti i mezzi di comunicazione. Noto un cambiamento in merito alla divulgazione della conoscenza del caffè da parte di torrefazioni e baristi. Grazie a ciò il cliente apprende come dev'essere un espresso preparato alla perfezione e come riconoscere un buon caffè da uno scadente. E poi si addentra in varietà, altre preparazioni… La catena di coffee shop Italian Attitude di Caffè Diemme di cui faccio parte presenta al pubblico un nuovo modo di vivere la caffetteria italiana: attraverso un’esperienza nel mondo del caffè e dei diversi metodi di estrazione molto avvincente”.
Su cosa punti maggiormente nel dialogo con gli operatori?
“Faccio corsi di formazione e affianco i baristi nei locali della Torrefazione. Il mio obiettivo principale è di portare chi lavora al banco bar a smettere di pensare di essere un esecutore, bensì un professionista, fornendo gli strumenti idonei per raggiungere questa meta. Con questa carica potrà informare il cliente su ciò che beve ed educarlo in modo convincente alla qualità”.