Il progetto del mese: Vòce di Aimo e Nadia

Vòce Aimo e Nadia
Vòce di Aimo e Nadia allinterno delle Galleria d'Italia in piazza della Scala a Milano è anche una caffetteria con bookshop e sala consumazione. Uno spazio accogliente che invita alla sosta e che anticipa gli spazi dell'omonimo ristorante gourmet

Di fronte al tempio della musica lirica italiana e all’interno delle Gallerie d’Italia risuona Vòce Aimo e Nadia, proposta enogastronomica e culturale complementare alla visita agli spazi espositivi realizzati da Intesa Sanpaolo.
Un progetto che coniuga cibo, arte e cultura il cui interior design porta la firma di AMDL Circle di Michele De Lucchi. L’architetto Michele De Lucchi riformula lo spazio su cui era già intervenuto in base alle nuove esigenze funzionali (caffetteria, bookshop e ristorante) conservando e riproponendo alcuni elementi d’arredo esistenti quali la scaffalatura-libreria a tutt’altezza.
L’accesso su Piazza della Scala, nel palazzo dell’ex Banca Commerciale Italiana, avviene tramite lo scalone d’angolo in marmo botticino che si apre sul lungo banco bar a L (16 m di sviluppo lineare) della caffetteria, la cui prospettiva enfatizza la monumentalità della struttura e dei soffitti decorati in gesso.

Lo stile dei caffè viennesi

La caffetteria con annesso bookshop, a cui si accede anche dagli spazi espositivi, è concepita come integrazione della proposta culturale del museo. Uno spazio elegante e funzionale che richiama con un mood contemporaneo alcuni stilemi del primo Novecento.
Il banco bar rivestito in marmo nero Marquinia con cornici e zoccolatura in peltro, le grandi scaffalature del retro banco e del bookshop, la bottigliera (tutti realizzati su disegno) ma anche i tavoli e le sedie in legno curvato rivelano quanto forte sia l’ispirazione tratta dai famosi caffè viennesi. L’ampio utilizzo di legno, vedi il pavimento in doghe, insieme a vetro e peltro, il cui colore viene riproposto nello smalto lucido delle colonne metalliche, creano un’atmosfera calma e rilassata che si addice più a un locale di sosta che di passaggio.

Lo studio dell'illuminazione

Qui i tanti libri d’arte a disposizione (anche direttamente sui tavoli) accompagnano colazione, pranzo, aperitivo e dopo cena. Le superfici verticali attrezzate della zona vendita e consumazione così come gli arredi fissi e non denotano un disegno unitario costruito sull’equilibrio di materiali e dettagli. L’alternanza di zone opache e zone lucide crea un gioco di luci e ombre che aumenta l’effetto di relax totale a cui concorre in modo importante l’illuminazione soffusa: quella naturale che è schermata dalle griglie delle finestre originali; quella artificiale a led dall’effetto diversificato. Da una parte, il grande lampadario d’ingresso, appositamente realizzato con i diffusori della lampada Ipno (realizzata da Michele de Lucchi per Artemide), dall’altra, i faretti a parete che mettono in evidenza la decorazione dei soffitti e il bancone concorrono a convogliare l’attenzione della clientela sulle confezioni e sui prodotti nelle vetrine o in offerta. Tutto contribuisce, come già sottolineato, a creare le condizioni ambientali per una consumazione in tutto relax fra libri d’arte o sugli alti tavolini d’appoggio posizionati lungo le finestre con vista sul teatro La Scala. Uno spazio diversificato, dunque, con ampie prospettive anche verso l’adiacente ristorante gourmet dotato di cucina a vista.

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