Il caffè al bar piace e raccoglie molti post sui social

I primi dati dell’Osservatorio Social Monitoring e il punto della situazione sul mondo del bar e del caffè attraverso dati aggiornati di Fipe.

Le ricerche condotte da Fipe evidenziano che, sebbene lentamente, aumentano il costo della tazzina, del cappuccino e del panino a livello nazionale.
Un'info grafica realizzata dall'Osservatorio Social Monitoring sul caffè.

Secondo il primo sondaggio attuato dall’Osservatorio Social Monitoring dedicato al caffè creato da Nomisma e Datalytics, due società di ricerca e analisi dati, il caffè espresso è una bevanda immancabile nella vita degli italiani. Su un campione di 1.000 consumatori in 12 mesi, infatti, è emerso che il 95% del target lo beve abitualmente con 1 o 2 tazzine al giorno (58%) e principalmente durante la mattina (77%). La maggior parte dei consumatori lo consuma per ricevere la carica ed energia (58%) e per il gusto (51%), ma anche per l’immagine di relax a esso associata (53%). Tra i luoghi di consumo al primo posto c'è quello in casa (92%) dove sono preferiti il caffè in polvere (53%) e in cialde o capsule (37%), sulla base di scelte fatte in funzione di gusto e aroma (53%) e della notorietà della marca (19%). Segue il bar, scelto dal 72% del target di riferimento. Anche i social (Facebook, Instagram, Twitter) mostrano un vasto interesse verso questa bevanda, che solo negli ultimi tre mesi conta più di 30.000 post dedicati.

Fipe, ha analizzato la realtà del mondo del bar nell’ambito di Gourmet Expoforum. «Il bar è l'espressione del vivere fuoricasa, dalla colazione al dopocena, un luogo di ritrovo ma anche un modello di impresa simbolo dello stile di vita italiano; è una vera e propria "istituzione" da Nord a Sud del Belpaese» ha spiegato Lino Stoppani, presidente Fipe. Sono 149.154 i bar in attività lungo la Penisola, con un volume di affari di 18 miliardi di euro e concentrati principalmente in alcune regioni: Lombardia (16,9%), Lazio (10,4%), Campania (9,6%), Veneto (8,4%) e Piemonte (7,2%). Per quanto riguarda la tipologia di esercizio prevalgono i breakfast e i morning bar (30%), seguiti da quelli generalisti (24%), lunch bar (17%), bar serali (16%) e multifunzione (14%). La tazzina al bar costa in media 1,00€, un cappuccino 1,30€, mentre per un panino si pagano 3,10€. Si predilige il consumo di bevande calde (36,6%), aperitivi (13,3%) e brioches (12,6%). La colazione rimane la sosta preferita al bar, infatti sono 5,4 milioni di persone a consumarla con una spesa media di 2,40€.

Sul fronte occupazionale il bar italiano conferma il proprio fermento: i numeri Fipe sulla ricerca di personale nel 2017 parlano di 9.900 baristi. Il settore mostra sempre un andamento in "rosa", con la componente femminile in prevalenza rispetto a quella maschile (il 58% di lavoratrici dipendenti contro il 42% di lavoratori dipendenti). Il 79% dei dipendenti è di nazionalità italiana, mentre quelli di nazionalità straniera si attestano sul 21%.

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