Decennale di collaborazione tra illycaffè e la Biennale di Venezia

Quattro cene-evento propongono un dialogo creativo tra chef e artisti in occasione dei 10 anni di illy con la Biennale Arte insieme a Guide Michelin

illy Art Collection realizzata da Cameron Jamie

Da sinistra Cameron Jamie, Guy Martin e Massimiliano PoglianiHanno preso il via il 16 luglio e proseguiranno fino al 7 ottobre con cadenza mensile le quattro cene-evento organizzate da illycaffè insieme alla Biennale di Venezia per la 58a Esposizione Internazionale d’Arte “May You Live In Interesting Times” e con Guida Michelin. Il legame tra la Torrefazione e la manifestazione veneziana prosegue ornai da dieci edizioni; per celebrare questo legame, osserva Massimo Pogliani, amministratore delegato di illycaffè, «abbiamo sviluppato un progetto in cui l’arte contemporanea incontra l’alta cucina, creando contaminazioni e proponendo un’esperienza ogni vola inedita. Sostenibilità, qualità & bellezza, le tre anime del nostro brand, vivono attraverso questi eventi alimentando uno scambio creativo, che diventa una nuova forma artistica e crea valore: parte del ricavato delle cene verrà infatti devoluto a sostegno del progetto di digitalizzazione della fototeca dell’Archivio Storico della Biennale di Venezia». Ogni artista ha realizzato una tazzina decorata ispirata al progetto, che farà parte di un’edizione speciale illy Art Collection in uscita nell’autunno 2019.

Tavolo Guy Martin
Tavolo Guy Martin

Protagonisti della prima serata sono stati lo chef francese Guy Martin e l’artista statunitense Cameron Jamie. Il primo, autodidatta e guidato da numerose passioni, inizia la carriera a 17 anni come pizzaiolo e giunge, scalando i gradini dell’alta cucina, a guidare il Grand Véfour a Parigi nel 1991. Nella sua cucina eccellenti materie prime vengono esaltate sia dalla competenza sia da ispirazioni eclettiche, dai viaggi all’arte, in piatti eterei ed evocativi. Cameron Jamie realizza opere sfruttando media diversi, che spaziano dalla fotografia al video, dai disegni a china alla ceramica, alla scultura e alle fanzine fotocopiate. Guy Martin ha messo a punto una propria miscela “illy Chef’s Blend” che unisce caffè dal Sud America e dall’Africa occidentale, che dà una tazza molto aromatica, con note di cioccolato fondente e caramello, accompagnate da noce e gelsomino.

Il 9 settembre il dialogo è aperto tra lo chef italiano Niko Romito, che grazie a una ricerca incessante propone nei suoi piatti la strada dell’essenzialità, dell’equilibrio e del gusto, e l’artista argentina AD Minoliti. Il 23 settembre lo chef tedesco con radici spagnole Juan Amador si confronta con il collettivo artistico Slavs & Tatars, nelle cui opere Oriente e Occinte si scontrano, fondono tra loro e si ridefiniscono a vicenda. Infine, il 7 ottobre, lo chef Sang Hoo Degeimbre, nato in Corea del Sud e adottato da una famiglia belga propone i suoi piatti alla cui base c’è il concetto di food pairing, che consiste nel mappare tutti gli ingredienti naturali in base alle loro molecole aromatiche per trovare affinità di gusto o idiosincrasie gustative per creare accoppiamenti o sostituzioni. Con lui l’austriaca Ulrike Müller, che lavora con diversi media (pittura a smalto, stampe, tappeti) creando superfici minuziose che stimolano uno sguardo intimo.

Per prenotazioni e informazioni: http://www.guida.michelin.it

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome