Addio ad Alberto Bertone, fondatore di Acqua Sant’Anna

Acqua Sant'Anna Alberto Bertone
Si è spento a 59 anni il presidente e amministratore delegato di Acqua Sant’Anna, azienda che aveva fondato nel 1996 e impostasi rapidamente tra i maggiori operatori nazionali delle acque minerali

L’industria beverage italiana piange uno dei suoi protagonisti. Se n’è andato, a 59 anni, Alberto Bertone, fondatore, presidente e amministratore delegato di Acqua Sant’Anna.

Nato a Moncalieri, in provincia di Torino, da una famiglia di industriali edili originari del Cuneese, laureato in Scienze politiche a indirizzo economico e con un master al Politecnico di Milano, Bertone aveva iniziato la sua carriera nel gruppo del padre Giuseppe, per poi fondare la sua azienda nel 1996 in valle Stura.

Sotto la sua guida Acqua Sant’Anna si è imposta rapidamente come uno dei maggiori operatori nazionali del settore delle acque minerali. Una realtà dal fatturato che si aggira intorno ai 320 milioni di euro, che nel suo stabilimento di Vinadio (Cuneo) occupa oltre 130 persone e produce circa 20 milioni di bottiglie al giorno.

Sotto la sua guida, l’azienda ha diversificato la proposta, dal tè freddo, con SanThé, alle bevande funzionali Sant’Anna Pro, alle nuove bevande al gusto di frutta della linea Sanfruit Sant’Anna dedicate al mercato del fuori casa. Canale quest’ultimo che, insieme all’espansione sui mercati esteri, con l’acquisizione nel 2024 della francese Eau Neuve, rappresenta la nuova frontiera dello sviluppo di Sant’Anna, con l’obiettivo di portare la quota di fatturato dall’attuale 15% al 25% nei prossimi due anni, grazie anche allo sviluppo di una nuova gamma di formati dedicati.

Bertone era stato inserito nel 2020 tra i 10 top manager di Business Person of the year nella categoria Food di Fortune, e in precedenza era stato anche consigliere superiore della Banca d’Italia e della Fondazione Crt.

A dare notizia della sua scomparsa una nota della famiglia, dei dipendenti e collaboratori che, in una nota, così lo ricordano: «Imprenditore visionario e coraggioso, ha saputo coniugare visione imprenditoriale, capacità d'innovazione e una profonda attenzione per le persone, diventando nel tempo un punto di riferimento non solo per il suo settore, ma per l'intero tessuto economico e sociale del Paese». Un lascito che va oltre i risultati economici. «La sua umanità, il rispetto per i collaboratori, la sensibilità verso il territorio e la costante volontà di migliorare, ne hanno fatto un esempio di leadership autentica e generosa», conclude la nota.

 

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