La città lombarda è la prima a finire sotto la lente di BarItalia, l’osservatorio italiano sul mondo bar inaugurato da Bargiornale in collaborazione con Trade.Lab
Consumi fuori casa di nove punti superiori alla media nazionale, ma anche una densità di bar maggiore. Nella provincia di Pavia la concorrenza non manca, e si gioca molto anche sul fronte dei servizi. L’offerta è infatti decisamente superiore alla media nazionale: sicuramente sul fronte newslot, dove Pavia vanta una sorta di primato nazionale, ma non solo. Anche l’offerta di pay tv e di wi-fi è decisamente superiore alla media. I motivi? «Da un lato la forte presenza, in città, di una popolazione di studenti universitari fuori sede, fruitori ideali di questi servizi - spiega Mauro Lamparelli, direttore sviluppo di TradeLab, partner di Bargiornale nell’Osservatorio Bar Italia -. Dall’altro la diffusione, nei molti comuni della provincia, del “vecchio” modello del bar di paese vissuto come punto di riferimento della comunità locale, per incontrarsi ma anche per “sbrigare qualche pratica”».
Tanti giovani, bene i consumi serali
Sul fronte dei consumi, la caratteristica più evidente dei bar della provincia di Pavia è un peso molto maggiore della media nazionale nelle ore serali del dopocena: «Un dato - continua Lamparelli - che in città si spiega con la forte presenza di giovani, che si evince anche da una presenza di spine per la birra molto maggiore rispetto alla media nazionale, mentre in provincia con il ruolo di aggregazione che il bar ha nei piccoli paesi». Superiori alla media risultano anche i consumi nel momento dell’aperitivo, della colazione e del pranzo. Dove invece i valori sono molto più bassi rispetto al resto d’Italia sono gli orari delle pause: «Vista l’ampia fascia di popolazione senior - rileva Lamparelli - con un po’ di inziativa da parte dei gestori si potrebbe sviluppare un po’ di business aggiuntivo».
Quanto agli indicatori di attività, circa un terzo dei bar rispondenti dichiara uno scontrino medio per il pranzo tra i 4 e i 5 euro (ma oltre il 45% supera i 5 euro di media). Valori simili anche per l’aperitivo, dove il 31% si posiziona nella fascia tra i 4 e i 5 euro; in questo caso, però, quelli che superano questo livello di prezzi sono appena il 6%.
L’ultimo dato riguarda la media di clienti al giorno: circa un terzo dei locali intervistati conta tra i 50 e i 99 clienti, mentre quelli che superano quota 200 sono appena il 13,6% del totale.