Banconote e monete, si sa, sono tra gli oggetti più sporchi con i quali si entra in contatto costantemente, in quanto costituiscono un ricco ricettacolo di microbi, batteri e funghi, che possono trasmettersi di mano in mano e diventare causa di infezioni e malattie. Basti pensare che una ricerca di qualche anno fa della New York University, il Dirty Money project, parte di un più ampio studio finalizzato a individuare i microbi patogeni che vivono intorno a noi, aveva rilevato come su ognuna delle 80 banconote da un dollaro prese in esame nell’area di Manhattan fossero presenti ben 3.000 tipologie di batteri. Purtroppo, però, le banconote non si possono sanificare con i tradizionali prodotti chimici e il cui utilizzo sulle monete risulterebbe poco pratico, così come poco pratici e non in linea con le tempistiche di chi opera alla cassa di un bar risultano i pochi sistemi disponibili al momento. A trovare la soluzione al problema ha infatti provveduto uno che nel bar ci “vive” e lavora quotidianamente: Marco Rustignoli, titolare del Caffè Copernico di Forlì. La sua soluzione, che ha brevettato, si chiama UV Cash e Pos, un sistema innovativo, pratico, estremamente rapido ed efficace per la sanificazione di contante e dei terminali per i pagamenti elettronici.
Una soluzione rapida ed efficace
Pensato per bar e ristoranti, ma anche per tutte le attività commerciali, il sistema sfrutta le proprietà igienizzanti dei raggi ultravioletti di tipo C (UVC), noti per la loro efficacia in tal senso e già comunemente utilizzati, per esempio per la sanificazione di strumenti e attrezzature ospedaliere, dei centri estetici e dei parrucchieri. Tecnologia che, abbinata a un ingegnoso sistema di cassetti, permette di ottenere lo stesso risultato, in modo molto comodo anche per ciò che riguarda le varie forme di pagamento.
UV Cash e Pos è infatti un sistema tanto semplice da utilizzare quanto efficace nella sua azione. È costituito da una lampada UVC e da due cassetti, uno dalla parte del cassiere, l’altro dalla parte del cliente, nei quali si inserisce il denaro. «Con un solo gesto, e con una sola mano, entrambi i cassetti si chiudono e il denaro che contengono finisce sotto la lampada a ultravioletti che lo igienizza, eliminando in soli 5 secondi il 99,9% di germi e batteri – spiega a bargiornale.it Rustignoli -. Terminata l’operazione, l’operatore preleva i soldi del pagamento, perfettamente sanificati, e lo stesso fa il cliente con l’eventuale resto, altrettanto sanificato». Stesso discorso per i pagamenti elettronici, grazie a un cassetto che alloggia il Pos. Il tutto si svolge con rapidità e con un’elevata efficacia, confermata dalle analisi, condotte da un laboratorio di Ravenna, alle quali Rustignoli ha sottoposto le banconote, le monete, e il Pos trattate con il suo sistema.
Una sicurezza in più che piace ai clienti
Progettato e messo a punto la scorsa primavera, UV Cash e Pos ha fatto il suo esordio presso il bar del suo inventore alla riapertura dello scorso maggio, «con un ottimo riscontro da parte dei clienti, soddisfatti di ricevere il resto sanificato, senza che ciò implichi attese alla cassa – racconta -. Un’attenzione a garantire una maggiore igiene a beneficio della sicurezza di chi lavora e dei consumatori che avvertivo già prima dello scoppio della pandemia e valida anche quando l’emergenza sanitaria sarà finita, ma che non trovava risposta soddisfacente su quanto disponibile sul mercato».
Visto il suo carattere innovativo per UV Cash e Pos è stato depositato il brevetto lo scorso giugno, attraverso la Bugnion di Bologna, e a breve sarà concluso l’iter per la registrazione definitiva, dopo la quale la copertura verrà estesa a tutta Europa. Intanto si sta cercando qualche azienda interessata alla sua produzione di serie. «Siamo aperti a tutte le possibilità, anche perché quello che ho realizzato è un sistema che può essere perfezionato, per meglio adattarsi alle esigenze dei vari locali – conclude Rustignoli -. Per esempio, utilizzando materiali diversi dal legno, o riducendone un po’ le dimensioni, in modo da renderne al minimo l’ingombro, e realizzare anche due soluzioni separate per il contante e il Pos, che al momento sono in un’unica struttura, in modo da posizionarle in due punti diversi della cassa o per permettere al gestore di acquistare solo quella che più gli interessa».