Nuovi prodotti, referenze rinnovate, servizio alla clientela, formazione, attenzione alle richieste del mercato, distribuzione diretta. Queste le linee che guidano oggi Forno d’Asolo, azienda che dal marzo 2014 ha come socio di riferimento la 21 Investimenti, società fondata nel 1992 da Alessandro Benetton. L’entrata di 21 Investimenti, va detto, ha dato una forte spinta alla società trevigiana coinvolta ora in un ambizioso progetto industriale volto alla crescita e alla valorizzazione del marchio quale eccellenza nei prodotti da forno made in Italy.
Forno d’Asolo dispone oggi di un’organizzazione composta da circa 200 da agenti monomandatari che agiscono sul territorio nazionale tramite 21 piattaforme. Da qui raggiunge circa 35mila punti vendita che le garantiscono la possibilità di evadere gli ordini in 24/48 ore. Ha circa 800 referenze in catalogo che coprono ogni momento di consumo della giornata, dalla colazione alla cena. Inoltre la rete commerciale offre un preciso servizio pre e post vendita fungendo anche da supporto ai titolari e ai gestori dei locali.
Innovazione e ricerca
Grandi investimenti, in questi anni, sono stati effettuati tanto nell’area produttiva quanto in quella di ricerca e sviluppo. Oggi, dopo che stabilimento e magazzini sono stati ampliati e si è raggiunta la potenzialità produttiva quotidiana di un milione di pezzi prodotti, il catalogo registra anche un 30% di referenze nuove o rinnovate. Tra le altre, l’ormai ampia gamma Vegan (riconosciuta e promossa dall’Associazione Vegetariana Italiana) composta oggi da referenze dolci e salate. Durante il Sigep, poi, sono stati presentati i frutti dell’accordo siglato con Caffarel, storica azienda torinese ideatrice del Gianduiotto: Cornetto, Conchiglia e Sacchettino alla crema Gianduia Caffarel fanno ora parte dell’offerta Forno D’Asolo.
Sguardo oltreconfine
Sempre più importante, nella visione aziendale, è poi l’estero. «Crediamo che il gusto italiano, per quanto riguarda i prodotti da forno - spiega Alessandro Angelon, amministratore delegato di Forno d’Asolo -, oltreconfine sia ancora poco rappresentato. Ecco perché guardiamo al mercato straniero dove riteniamo ci siano spazi di crescita importanti. Negli ultimi mesi ci siamo mossi in maniera decisa con l’apertura di filiali in Germania e negli Stati uniti. Stiamo lavorando bene nel Regno Unito e in altri Paesi. Infine, con la recente acquisizione de La Donatella (azienda dolciaria veneziana specializzata nella produzione di torte farcite) abbiamo raggiunto due importanti obiettivi: un ulteriore arricchimento di gamma e l’acquisizione di un importante know-how in un segmento decisivo come quello di torte, monoporzioni e dessert».
Tre domande ad Alessandro Angelon, amministratore delegato di Forno d’Asolo
Quali sono i prodotti che vanno per la maggiore oggi?
La clientela oggi chiede molto i prodotti salubri (per esempio quelli ricchi di fibre), i gluten free e i vegani. Il nostro assortimento vegano in particolare sta vivendo in questo momento un importante allargamento di gamma. Piacciono sempre più, poi, i piccoli formati, sia cornetti sia in generale tutte le referenze mignon, che tra l’altro risultano anche molto vendute “fuori orario” quando diventano una gratificazione o uno snack molto gradito dai clienti. Infine c’è grande interesse per le brioche salate che si stanno affermando sempre più a colazione, spesso sostituiscono il pane nella pausa pranzo e infine riescono ad attirare il consumo in quelle fasce orarie della giornata in cui nel bar si vende poco, ovvero metà mattina e metà pomeriggio.
Spesso i professionisti del bar italiano chiedono supporto e formazione. Cosa fate in questo senso?
Abbiamo dato vita alla Forno d’Asolo Academy un luogo formativo importante con il quale diamo conoscenze e strumenti di business sia alla nostra rete vendita sia ai nostri clienti. Centro dell’Academy è ovviamente qui a Maser (dove l’azienda ha sede, ndr), ma organizziamo momenti formativi anche esterni, come abbiamo anche fatto all’ultimo Sigep. Preparazione, vendita, esposizione sono le aree su cui vogliamo formare e far crescere i professionisti.
Prima colazione: dia un consiglio a un professionista italiano.
L’assortimento ideale per la prima colazione consiste in 12/15 referenze. Con questo numero si riescono a coprire tutte le possibili richieste della clientela in fatto di varietà, farciture e dimensione. Altro fattore fondamentale è l’esposizione che dev’essere ricca e invitante, con una rotazione tale da non lasciare mai il banco sfornito di proposte. Il consumo va invogliato, i prodotti vanno valorizzati e l’esposizione dev’essere curata in ogni suo aspetto.