Anche se la pausa pranzo al bar ha subito una contrazione, per i locali continua a essere un importante momento di consumo durante l’arco della giornata.
Secondo un’indagine di Formind (società di ricerche di mercato specializzata nel fuori casa, pubblicata su Bargiornale lo scorso novembre) i 12 milioni di pasti al giorno del circuito fuori casa rappresentano un giro di affari da 5,2 mld; in questo ambito a rivolgersi al bar sono il 18% dei consumatori, che in media si servono di un bar che si trova entro i 300 metri dal luogo di lavoro.
Sempre secondo questo studio, a guidare le scelte della clientela, oltre alla discriminante del prezzo, ci sono aspetti chiave che riguardano l’attenzione a un’alimentazione salutistica, che non appesantisca eccessivamente nel dopo pranzo, che sia fruibile in tempo veloce, nel breve tempo della pausa pranzo, un’ora o anche meno.
Per non perdere questa opportunità di business è fondamentale, per il gestore, assecondare i trend di consumo; il che significa tenere sotto controllo il food cost, ma allo stesso tempo innovare i propri menu almeno su base settimanale (tanto più se la clientela è fidelizzata), badare agli aspetti nutrizionali, alla rapidità di servizio e - non dimentichiamolo - al gusto e alla qualità.
Se il panino resta sempre in testa alla classifica dei top seller (23,8%), anche i piatti unici o le insalate miste funzionano molto bene, e può essere interessante renderli invitanti con un prodotto come la carne in scatola, che offre il vantaggio di una lunghissima conservabilità e può essere mantenuta anche a temperatura ambiente (ideali i 20°C al massimo).
Lo testimoniano alcune idee nuove e appetitose e allo stesso tempo leggere che vi suggeriamo in queste pagine, realizzate con carne Simmenthal, che si rivela un prodotto molto versatile nei primi piatti, secondi, insalate e perfino in alcune preparazioni calde (molte ricette si trovano sul sito simmenthal.it).
Il tutto senza appesantire lo stomaco: 100 g di prodotto hanno un valore nutrizionale di 258 kJ - 61 kcal.