Quest’anno il Consorzio festeggia i 40 anni di vita della Doc. E lo fa, tra l’altro, ottenendo la Docg per la zona storica. In vigore dal prossimo primo agosto
Il Prosecco è un fenomeno enologico e commerciale che il mondo ci invidia. Tanto da arrivare a copiarlo spudoratamente. Sono note le bottiglie di Prosecco made in Germany piuttosto che prodotte negli Usa. Per proteggere un patrimonio economico che tra Doc e Igt oggi dà vita a quasi 100 milioni di bottiglie, il Consorzio di tutela ha avviato l'iter per l'ottenimento della Docg per gli spumanti prodotti nella zona storica del Prosecco che, se non ci saranno imprevisti, entrerà in vigore dal prossimo 1 agosto «Con la nuova normativa del vino verrà creata una nuova grande Doc base Prosecco, estesa su ben otto province - ha spiegato il presidente del consorzio Franco Adami -. Per l'area storica, quindi, il nome Prosecco diventa stretto». È anche vero, come hanno fatto notare in molti, che l'estensione a ben otto province produttrici (Gorizia, Udine, Pordenone, Treviso, Belluno, Vicenza, Padova e, soprattutto Trieste) della Doc oltre che un ulteriore miglioramento del vino, permetterà di tutelare davvero il nome Prosecco, impedendo di fatto che altri Paesi nel mondo utilizzino questo nome. Proprio in provincia di Trieste si trova, infatti, la cittadina di Prosecco e il nome di un luogo è l'unico fattore che permette l'utilizzo esclusivo del nome. Non il vitigno, come pensano in tanti. Altrimenti il rischio è una nuova diatriba tipo quella che ha coinvolto la regione ungherese di Tokaj e la nostrana uva tocai. E si com'è finita.