Nel Camouflage manca l’ananas

Protagonisti –

La storia di questo drink “mascherato” spiega come si lavora all’Artesian di Londra: cercando di pensare sempre in modo nuovo e facendo squadra

Chi lavora nell'hospitality sa bene che il suo non può che essere un “lavoro di squadra”. All'Artesian ci siamo resi conto che condividendo le idee e i pareri di tutto il team si possono raggiungere risultati impensabili. Un momento clou, per il nostro lavoro di squadra, è sedersi tutti assieme una volta alla settimana attorno al tavolo 9 dell'Artesian per “pensare”. A cosa? A come cambiare quello che già funziona per farlo andare meglio, a come far vivere una nuova esperienza a un cliente: tramite nuove combinazioni di sapori, nuovi modi di eseguire una ricetta, un semplice bicchiere d'acqua ecc. Il come non importa.

Mai accontentarsi
Quando abbiamo iniziato, 4 anni fa, questo meeting ci sembrava strano; adesso ci rendiamo conto di quanto sia indispensabile ed essenziale per permettere al team di riuscire sempre a reinventarsi ed essere “fuori dal coro”. Il 2 luglio 2014 abbiamo lanciato la nostra nuova drink list, “Unfolding and exploring”. Per farlo, abbiamo dovuto letteralmente buttare nel cestino quella dell'anno prima. Avremmo potuto tenerla fissa per i prossimi 10 anni senza nessun problema dal punto di vista di business, ma se si resta nella “comfort zone” non succede mai niente di nuovo e la mente tende ad adagiarsi. Ma è solo fuori dalla zona del “già visto, già fatto, già conosciuto” che succedono le cose. E così arriviamo all'ananas. Nei secoli scorsi veniva considerato un simbolo di ospitalità, di benvenuto: venivano regalate tra le famiglie aristocratiche e si mettevano sui tavoli come si fa oggi con un bel mazzo di fiori. Sui tetti degli edifici dell'800, a Londra, si notano spesso decorazioni con ananas di gesso o stucco, a riprova dell'importanza del simbolo. Tramite un nostro cliente abbiamo trovato questo speciale ananas in ottone, che la sua famiglia produce da tre generazioni. Ne abbiamo fatto fare uno stampo in collaborazione con il nostro studio tecnico e di design Inkorporate e abbiamo ottenuto 400 ananas di ottone fatti e lucidati a mano: sono fantastici e i clienti impazziscono quando bevono da qui.

Dal contenitore al contenuto
Che cocktail servire? Abbiamo dato per scontato che non avremmo usato l'ananas: sarebbe stato banale. Che distillato usare? Avevamo anche bisogno di uno sponsor per ripagare l'investimento di 16mila sterline per i 400 ananas. Pensa e ripensa, ci siamo accorti che il tappo della bottiglia di Tanqueray No. Ten ha un ananas disegnato e abbiamo pensato di offrire loro questo concept. L'idea è piaciuta e ci siamo accordati in fretta. Il drink si chiama Camouflage perché non è nulla di quello che si pensa possa essere: non c'è ananas, non è tropicale, è piuttosto mistico e astratto. L'esperienza nasce dal fatto che mente e palato vengono confusi, perché non ritrovano quello che vedono gli occhi.

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