Quando, al recente BarItalia Hub di Milano, è stato presentato il nuovo format di bar del futuro ideato dall’architetto Simone Micheli e dal wedding designer Mauro Adami, il Concept Bar 2.0 – Cafè Atelier, una cosa, tra le altre, spiccava in modo evidente: la totale assenza di tecnologia “visibile”. Nell’installazione, realizzata per l’occasione all’ex Palazzo del Ghiaccio di Milano, non c’era infatti traccia di monitor, video, tablet o altri oggetti hi-tech ormai abituali nelle nostre vite quotidiane.
Strano per un bar del futuro? «No – hanno risposto i due ideatori del concept – perché oggi la tecnologia ognuno se la porta con sé, ce l’ha addosso come un vestito. L’unica cosa che serve per farla funzionare è una buona connessione wi-fi». A pensarci bene, infatti, nel mondo degli smartphone, degli iPad e degli smartwatch, delle web-tv, di YouTube e dei social media, non ha più molto senso riempire un locale di oggetti hi-tech, che presto si riveleranno obsoleti, superati da modelli più aggiornati.
Dividi la banda per gestirla meglio
Ecco allora che, di fronte a uno scenario del genere, è proprio la rete wi-fi a costituire la vera ossatura tecnologica di un locale. Ma il gestore quali scelte deve compiere per essere sicuro di dotarsi di una rete efficiente e funzionale? Innanzi tutto, come ci ha suggerito più di un esperto che abbiamo interpellato sull’argomento, deve sapere quale tipo di servizio vuole offrire al suo pubblico e conoscere le possibilità che la tecnologia gli mette a disposizione. Oggi, nella maggior parte delle città italiane, anche se ancora a macchia di leopardo, non c’è problema di disponibilità di banda. La fibra ottica arriva quasi ovunque e garantisce un’ampia possiblità di traffico, che il gestore può utilizzare come vuole.
Per esempio, è possibile ripartire la banda in modo tale che vari servizi wi-fi possano utilizzarne una parte, sfruttando frequenze diverse. Diventa così possibile, allora, fornire servizi differenziati. Come “regalare” a costo zero agli ospiti un accesso limitato, per tempo o per volume di traffico, e parallelamente, fornire un servizio a pagamento ad alta velocità, e senza limiti di traffico.
È anche possibile riservare un canale wi-fi ai tablet o ai terminali usati per prendere le comande e per trasmettere gli ordini al banco del bartender o in cucina, se il locale ne ha una. In questo modo tutto il traffico di informazioni riservato alla gestione del locale viene separato, impedendo ogni possibile intrusione. Una parte della banda può essere riservata al controllo e alla gestione delle luci e un’altra ancora alla gestione dell’impianto di sorveglianza, realizzabile oggi anche con videocamere wi-fi, per quanto siano intrinsecamente meno sicure di quelle cablate.
La struttura fisica
Le tecnologie disponibili consentono quindi di plasmare la rete wi-fi come si desidera. Ma che cosa bisogna fare concretamente per realizzarne una? La gran parte dei locali italiani probabilmente è già strutturata, ma la realtà dei fatti dice che il servizio offerto spesso è insoddisfacente, lento, soggetto a interruzioni e con un segnale instabile. Problemi legati a una cattiva progettazione iniziale dell’impianto, che consiste essenzialmente in una parte cablata, generalmente una rete Ethernet per il “trasporto” del segnale internet (rete LAN) ai cosiddetti access point. Questi ultimi sono i dispositivi chiave di una rete wi-fi, perché sono in grado di trasmettere un segnale radio che rende possibile la connessione. Il wi-fi, infatti, non è altro che una trasmissione radio, modulata su frequenze particolari per evitare interferenze e molto efficace sulle brevi distanze. A seconda della conformazione, della dimensione del locale e dei materiali di costruzione o di riferimento, possono rendersi necessari più access point, posizionati in modo da non lasciare punti ciechi. Per questo una realizzazione seria non può prescindere da un sopralluogo sul posto, da un progetto e da un preventivo dettagliato. Un fornitore che non preveda questi step non si qualifica, in effetti, come un interlocutore affidabile.
Assistenza e sicurezza
Una rete wi-fi non è di per sé complessa, ma può essere soggetta a malfunzionamenti o guasti, perché magari un access point si guasta. Le aziende installatrici sono ormai dotate di strumenti di controllo che individuano i problemi sulla rete in remoto e di risolverli a distanza. Ciononostante, è importante definire sempre un accordo di manutenzione che preveda anche uscite “sul campo” del fornitore, nel caso in cui si debbano sostituire parti hardware o realizzare nuovi settaggi.
Il controllo a distanza presuppone sempre, d’altro canto, che un’azienda esterna abbia accesso alla rete del locale, potenzialmente introducendo un punto debole nel sistema. Non sono mancate, negli ultimi anni, intrusioni di cybercriminali capaci di insinuarsi in queste “falle” per sottrarre dati sensibili perfino a grandi gruppi commerciali, come Wal-Mart la più grande rete di supermercati degli Stati Uniti. Per evitare questo tipo di rischi è importante che il locale custodisca fisicamente nella propria sede l’elaboratore in cui sono inseriti eventuali dati sensibili.