Nata 18 anni fa in un famoso ristorante fiorentino, la torta Pistocchi è un jolly per la carta dei dolci, oggi anche in versione monoporzione
Si scioglie in bocca come fosse un cioccolatino. La prima sensazione è quella amara del cacao in polvere che ricopre il dessert, subito stemperata, con rara eleganza, dal dolce del cioccolato. Solo un altro ingrediente, la crema di latte che contribuisce a donare a questa delizia una morbidezza unica. Se dovessimo catalogarlo, dovremmo porlo tra le ganache. Si chiama Torta Pistocchi, dal nome del suo creatore Claudio Pistocchi: prodotta in modo artigianale (senza aggiungere zucchero, né uova, farina, grassi vegetali, conservanti o sostanze geneticamente modificate), ha l'aspetto di un disco nero in cui s'intersecano tre tipi di cioccolato fondente al 75%, provenienti dall'America centrale, dall'Africa e dall'Asia. Ormai è maggiorenne: nata 18 anni fa in un famoso ristorante di Firenze dalla collaborazione tra Claudio Pistocchi, allora chef di cucina, e il pasticcere Michele Mezzasoma, è oggi tutelata da un marchio registrato ed è prodotta in un laboratorio di 200 mq. La segretissima ricetta della torta è conosciuta solo dallo staff, tutto di famiglia.
Sei varianti e c'è anche la monoporzione
Oggi la produzione si aggira attorno alle 90mila unità (tre anni fa era di 2.400 pezzi). È il 2005, l'anno che segna in casa Pistocchi la sterzata imprenditoriale: la famiglia, proprietaria da più di dieci anni di una gastronomia in cui avevano ritagliato un piccolo spazio per la produzione della torta, vista l'ottima risposta di pubblico al prodotto, decidono di dedicarsi completamente a essa. Così si progetta e nasce l'attuale laboratorio nella periferia di Firenze, uno stabile dove 20 mq sono dedicati alla vendita delle torte, in sei varianti: alla pera coscia, l'ultima arrivata, al caffè Sidamo dell'Etiopia, agli agrumi di Sicilia del mastro pasticcere Corrado Assenza, alle amarene, al peperoncino e naturalmente quella classica, imbattibile per vendite e gradimento.
Ad allargare la gamma dei formati, ha contribuito la più recente novità, la monoporzione da 40g, pensata, principalmente per soddisfare il mercato della ristorazione. La torta, da degustare a temperatura ambiente, magari abbinandola a un ciuffo di panna montata o un biscotto alle nocciole, è una soluzione dessert ideale per dare uno sprint alla carta dei dolci. Non solo, non contenendo glutine è indicata per clienti celiaci e può generare per il ristorante interessanti sinergie anche sul fronte dei matrimoni con distillati, vini e birre.