La guerra degli asciugamani

Tecnologia –

Secondo uno studio fatto dall’Università di Westminster per Ets, l’associazione europea produttori di carta tissue, l’uso degli asciugatori ad aria aumenterebbe la presenza di batteri sulle mani e la contaminazione nell’aria. Immediate le repliche

Tra i produttori di sistemi di asciugatura delle mani è scoppiata quella che potremmo definire una ¿guerra batteriologica¿. Il casus belli è stata la diffusione, da parte di Ets, l'associazione europea di produttori di carta tissue, di una nuova ricerca sull'igiene che mette a confronto asciugamani di carta e a getto d'aria, condotta dalla Scuola di Bioscienze dell'Università di Westminster a Londra.
Dallo studio emerge come gli asciugamani di carta risultano la soluzione più igienica, rispetto all'asciugatura a getto d'aria: con quest'ultima, infatti, il numero di batteri sulle mani residuo aumenterebbe anziché diminuire. Lo studio, che mette a confronto due tipi di asciugamani di carta con un sistema di asciugatura ad aria calda e con Dyson Airblade, ¿prende di mira¿ soprattutto quest'ultimo, l'unico a essere espressamente menzionato (degli altri tre sistemi non vengono identificati marca o modello). Da qui la risposta dell'azienda inglese con conseguente annuncio di azione legale.

I risultati dello studio
La ricerca, condotta da Keith Redway e Shameem Fawdar, prende in considerazione diversi elementi. Il primo è la velocità di asciugatura. Qui Dyson Airblade si dimostra efficace quanto gli asciugamani di carta: 10 secondi per ottenere un 90% di asciutto sulle mani, contro i 47 secondi dei normali sistemi ad aria. La seconda rilevazione ha puntato a misurare la variazione della presenza di diversi tipi di batteri sulle mani prima e dopo l'asciugatura con i diversi metodi, rilevandola sulle mani di 20 volontari in una toilette pubblica.
Qui, sostengono i ricercatori, gli asciugamani di carta si sono rivelati decisamente più efficaci dal punto di vista dell'igiene. Le misurazioni fatte sulle mani delle persone che hanno utilizzato gli asciugamani di carta, infatti, hanno mostrato una sostanziale diminuzione della presenza di batteri sia sui polpastrelli, sia sui palmi.
Bocciato il sistema ad aria calda, che produrrebbe un notevole incremento del livello di batteri misurati dopo 20 secondi di asciugatura, il tempo medio di attivazione del sistema da parte delle persone. Risultati negativi anche per Dyson Airblade: anche in questo caso la presenza di batteri risulterebbe maggiore, anche se in quantità meno drammatica rispetto al sistema tradizionale ad aria calda.

Il risultato più eclatante (fortemente contestato da Dyson) riguarda la misurazione della potenziale contaminazione dell'ambiente derivante dall'uso dei diversi sistemi. I ricercatori hanno contaminato artificialmente con schiuma di sospensione le mani di dieci persone, che poi se le sono asciugate in un tempo prestabilito (10 secondi per chi ha usato asciugamani di carta e Dyson Airblade, 20 secondi chi si è avvalso del sistemi di asciugatura ad aria calda).
Le rilevazioni effettuate hanno mostrato che, nel caso di Dyson Airblade, si sono rilevate tracce della contaminazione artificiale delle mani fino a una distanza di due metri. Nel caso di utilizzo degli asciugamani di carta e dell'apparecchio ad aria, invece, non sono state registrate significative dispersioni dei fattori contaminanti a una distanza superiore ai 25 centimetri dall'apparecchio utilizzato dai volontari.

La replica di Dyson
L'utilizzo dell'asciugamani Dyson Airblade non aumenta la presenza di batteri sulle mani per due motivi principali:

1. È un sistema innovativo in grado di generare un velocissimo getto d'aria, non riscaldata, che asciuga perfettamente le mani in soli 10 secondi. In termini di igiene, infatti, si può dire che sia funzionale solo un sistema che garantisca una rapida e completa asciugatura della mani, in quanto limita il trasferimento dei batteri da e verso le mani (secondo il protocollo P335 di NSF - le mani bagnate hanno una possibilità 1.000 volte maggiore di raccogliere e trasmettere i batteri rispetto alle mani asciutte).

2. È dotato di un filtro HEPA che rimuove più del 99,9% di batteri e impurità dall'aria usata per asciugare le mani, rendendolo quindi un sistema igienico. A garanzia dell'igiene dell'asciugamani Dyson Airblade ci sono gli accreditamenti rilasciati da due importanti organizzazioni indipendenti: NSF International e la Royal Society for Public Health.
Riguardo invece a su presunte contaminazioni dell'ambiente i risultati dello studio dell'Università di Westminster non si fondano su basi scientifiche e fanno riferimento a una scala di misura irrilevante.
Campden BRI, autorevole istituto di ricerca inglese nel settore alimentare, ha condotto uno studio indipendente sulla diffusione dei batteri nell'aria, scoprendo che non ci sono sostanziali differenze tra le metodologie di asciugatura delle mani analizzate dall'Università di Westminster (salviette di carta, asciugatore elettrico ad aria calda e Dyson Airblade). Il modesto numero di microbi trasportati dall'aria generati da ciascun metodo di asciugatura analizzato contribuirebbe in modo insignificante all'aumento del numero di microbi presenti nell'aria.
Il metodo di campionamento usato dallo studio dell'Università di Westminster per testare l'aria emessa dall'asciugamani Dyson Airblade non è attendibile, in quanto l'aria in uscita non è stata isolata da quella presente nell'ambiente circostante, che contiene per natura il quantitativo di batteri rilevato dallo studio.

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