Ieri notte a Londra si è tenuta la cerimonia di premiazione dei World’s 50 Best Bars 2016, classifica che premia ogni anno i migliori locali da cocktail. I bar sono stati scelti da un gruppo di 476 esperti del settore provenienti da 57 Paesi. Nella classifica sono incluse le migliori destinazioni del bere internazionale. Una lista eterogenea ed eclettica che comprende bar-ristoranti, speakeasy, bar d’hotel, tiki e altri locali a tema. La classifica di quest'anno comprende bar da 27 città in 19 Paesi, con 11 nuove entrate. New York si aggiudica il primo posto con The Dead Rabbit Grocery & Grog. Entrati nella lista nel 2013 e dopo essere stati in seconda posizione per due consecutivi anni alle spalle del non-pervenuto Artesian di Londra, i co-proprietari Sean Muldoon e Jack McGarry, hanno conquistato la prima piazza. Mentre Londra guida la classifica per città, gli Stati Uniti vantano il maggior numero dei bar in classifica. Quest'anno 14 bar degli Stati Uniti fanno parte della classifica. Locali di San Francisco, Los Angeles, Miami, Chicago e soprattutto New York che può contare 4 bar nella top 10. Successi nella Grande Mela raggiunti da Nomad Bar, Attaboy, Employees Only (premio “Leggenda della classifica”), Maison Premiere, Mace e Dante, nuovo locale intitolato alla cultura del bar e dell’aperitivo italiano di Naren Young. Altra città americana che fa incetta di premi è San Francisco con la new entry ABV che accompagna gli habituè Smuggler’s Cove e Trick Dog. Successi anche per The Broken Shaker di Miami, The Walker Inn di Los Angeles e l’Aviary di Chicago. Nel complesso, l'Europa continua a essere l'epicentro internazionale per il buon bere e guida la classifica per continente con 22 dei suoi bar inclusi nella classifica. Ancora una volta, rispetto a qualsiasi città nel mondo, la capitale britannica vanta il maggior numero di bar della top 50. L'American Bar del Savoy conquista il secondo posto e il primo in Europa, con altri bar d’albergo che lo seguono a ruota: Dandelyan del Mondrian London e Connaught Bar, guidato dal fuoriclasse italiano Agostino Perrone. Grande debutto in società per il nuovo Gibson di Marian Beke (ex Nightjar) che balza direttamente al 6° posto e fa compagnia, nella top 10, all’Happiness Forgets. Il Nightjar perde parecchie posizioni, ma può contare sulla compagnia di Oriole, locale figlio della stessa proprietà in cui mescola e fa esperimenti il geniale Luca Cinalli.
Ritorna nell’elenco dei migliori cinquanta il Callooh Callay, mentre fa la prima apparizione Bar Termini di Tony Conigliaro, che ha creato a Soho uno spazio di grande successo intitolato all’aperitivo e al caffè italiano. Fatecelo dire: quanto sono di moda nel mondo l’Italia e gli italiani del bar! A casa nostra mantengono salda la loro posizione tra i primi 50 il Jerry Thomas Speakeasy di Roma (33°) e l’inossidabile Nottingham Forest di Milano (38°) di Dario Comini, che può festeggiare alla grande i suoi 10 anni di permanenza tra i migliori del mondo.
Risultato sorprendente, ma neanche troppo dei greci, con The Clumsies di Atene che entra tra i primi dieci e del Baba au Rum di Thanos Prunaros, apripista e artefice del successo della miscelazione in Grecia, che ritorna nel posto che merita. Il Candelaria di Parigi (17°) è sempre primo bar della Francia e il Little Red Door balza al 24° posto. Il Tales & Spirits di Amsterdam si arrampica di dodici posizioni e per la prima volta. Svezia e Norvegia sono inclusi tra i migliori con i nuovi bar Linje Tio di Stoccolma e Himkok di Oslo, che si aggiungono al Ruby di Copenaghen in uno splendido trittico scandinavo. Per il quarto anno consecutivo è incluso il Buck & Breck a Berlino e il Lost + Found di Cipro, al suo secondo anno, continua l’ascesa. Sette i locali asiatici: oltre alle due novità Speak Low di Shangai e Operation Dagger di Singapore, l’High Five di Tokyo, il Lobster bar e Quinary di Hong Kong. Il premio per il miglior bar dell’Asia va a Singapore dove il Manhattan del Regent Hotel che strappa lo scettro al rivale 28 Hongkong Street. A Sydney, per il terzo anno consecutivo, The Baxter Inn è il primo locale del continente australe. Lo accompagnano in classifica Bulletin Place e Blacke Pearl. Per la prima volta il Libano si unisce alla classifica internazionale: il Central Station di Beirut conquista il primo posto. L’America Latina continua a crescere come destinazione di bere con la Licoreria Limantour Città del Messico che svetta al 13° posto, la più alta mai raggiunta per un Paese del Sud America: Si conferma La Factoria di Puerto Rico, mentre ritorna al penultimo posto la Floreria Atlantico di Buenos Aires.