Quindici barman e altrettanti giovani stilisti da tutto il mondo si sono sfidati a Singapore nella prima gara di drink e moda. Due mondi apparentemente lontani, in realtà sempre più vicini
Passa tutto infiocchettato dal vassoio del cameriere alle mani dell'ospite e, dopo qualche sorso, diventa l'animatore del dopo-sfilata. Elegante, nella sua coppetta di design, recita la parte del primo attore ai festival del cinema, da Cannes a Hollywood. Vanitoso, un po' ruffiano, si fa riprendere dai fotografi solo quando è al fianco della sua bottiglia preferita. Dietro a un cocktail narciso come questo, c'è un lavoro d'immagine e di marketing, come per i divi in carne e ossa. I tecnici chiamano l'operazione “cocktail building”. In spiccioli si lancia un cocktail per farne una celebrità, oppure per promuovere un nuovo spirit, una cocktail list, un locale, un nuovo bicchiere, una spada laser, quello che volete. È un'operazione simile a quella che i curatori di immagine fanno con le boy-band, le vallette, i tronisti. Si creano, in due parole, “cocktail sartoriali”, che cascano a pennello: come lo smoking di Brioni su James Bond. «Ci sono diversi punti di contatto tra il disegno di un abito e quello di un cocktail. Per disegnare un vestito si parte da un cartamodello, che per i barman corrisponde alla base. In seguito si passa al difettamento (taglio del tessuto, ndr), dove si cerca di “correggere” la mise con altri ingredienti. Si prosegue con l'armatura del vestito, che per un barman coincide con la decorazione. Infine, la prova dell'abito: il momento di bere». È un'analisi che non fa un plissé quella di Vanessa Sanchez, promessa del made in Italy, che incontriamo allo storico Raffles Hotel di Singapore, a giugno, durante Accessorize, campionato mondiale in “fashion mixing e drinking designing”, organizzato per il rilancio mondiale di Heering, il cherry liqueur danese noto nel mondo come ingrediente chiave del classico Singapore Sling (la sua storia è a pag. 88). Il concorso, che ha suggellato definitivamente il legame tra cocktail e moda, prevedeva una formula originale che impegnava i barman a disegnare un cocktail ispirato a un abito da cocktail e gli stilisti emergenti a realizzare un abito ispirato a un drink. Diecimila le candidature da tutto il mondo arrivate sul portale di Heering; alla fine sono stati selezionati 15 team nazionali, composti da barman e stilista. Alla gara, che ha preceduto una sontuosa sfilata, hanno partecipato professionisti del bere miscelato (trovate le migliori ricette a fianco): il finlandese Timo Siitonen; lo spagnolo, ma con passaporto italiano, Simone Guido; Vince Ang da Singapore; Jacqueline Patterson da San Francisco; il greco Stefanos Paraskevoudis, Claudio Bedini dal Regno Unito ed Eiji Miyazawa, il giapponese vincitore assoluto. Ai bartender è toccato il compito di confezionare un cocktail con Cherry Heering, ispirato agli abiti disegnati da Lars Wallin. Sei i modelli in passerella: classico, romantico, esotico, vintage, dramatic (teatrale) e rock 'n' roll. La scelta di molti concorrenti è ricaduta sul modello vintage. «Nell'ambiente del bartending - spiega Francesco Altruda, il nostro portabandiera - si parla tanto di ritorno alle radici. Per questo mi sono ispirato all'abito vintage, a cominciare dalla scelta della coppetta, un'icona della cocktaillerie. La miscela richiama i giochi di trasparenza dell'abito disegnato da Wallin ed è un drink femminile, “dolce e piccante” come il vestito, dove il gusto morbido di Heering e di Cointreau è bilanciato dal Select e dal cranberry. Con la decorazione ho dato alla miscela un tocco afrodisiaco: una crusta di cioccolato fondente, a cui ho aggiunto polvere di pepe rosa».
I cocktail che ispirano gli abiti
Sull'altro fronte gli stilisti hanno disegnato sei abiti ispirati ad altrettanti cocktail a base di Heering. In vetrina oltre al Classic, ovvero il Singapore Sling, c'erano le specialità sartoriali ideate dal mixologist Richard Broni. Broni ha confezionato Romantic, uno Champagne cocktail con petali di rose; Exotic, una miscela speziata con peperoncino, lamponi e succo di limone; Vintage, un sour a strati con liquore di ciliegia, pisco e bianco d'uovo; Dramatic, una drink sensuale con Bordeaux e pepe nero e Rock 'n' roll, una miscela rinfrescante e unisex servita, manco a dirlo, nel rock glass.