Cocktail al tavolo, ultima tendenza

Aperitivo –

A Londra li chiamano personal cocktail: drink personalizzati preparati al tavolo davanti agli occhi del cliente

A proporli sono soprattutto i lounge bar dei luxury hotel della capitale. Li chiamano "personal cocktail". Al Dorchester, Giuliano Romandin (best bar manager del 2006) miscela il Bellini nel gallone sotto lo sguardo dell'ospite. Giuseppe Gallo, protagonista dietro il banco del Sanderson Hotel, esce dalla sua postazione per servire i cocktail in spuma, portando il sifone al tavolino. Al Blue Bar del The Berkley di Knightsbridge, si shakera al tavolino e poi si adagia lo shaker sul tavolo insieme alle coppette, lasciando al cliente il gusto di servirsi il drink da sé. A importare questa moda londinese è stato il “duca” Tony Micelotta, ex bar manager al Duke's Hotel di Londra e di recente approdato al cinque stelle Bentley Hotel di Genova. In carta ha una dozzina di cocktail, proposti a 15 euro, che prepara in modo elegante davanti agli ospiti. Parliamo di super classici come il Martinez, il Golden Martini cocktail (con polvere d'oro alimentare), il Vesper e di alcuni suoi marchi di fabbrica come il TM Martini un martini né shakerato, né miscelato, ma “versato” - ghiacciato - direttamente in coppetta.

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