Milano-Torino, Americano, Negroni, Negroni Sbagliato. Su questi e altri aperitivi entrati nella mitologia dell’aperitivo italiano sono confrontati dieci bartender, il 21 luglio al Vinile di Roma, nella finale italiana del Martini Grand Prix. La storica cocktail competition, nata nel 1966 in memoria di Pier Luigi Paissa (il nome originario del concorso era Pensiero Paissa, mutato in quello attuale nel 1982), tra i fondatori dell’Associazione italiana barman e sostenitori (Aibes) e dell’International bartender’s association (Iba), è stata riproposta quest’anno dopo l’ultima edizione del 2009. L’esame scritto (sul vermouth) e quello “orale” (sul cocktail originale) sono state le due prove che hanno dovuto superare i concorrenti. Ovvero, tutto come da copione storicamente collaudato. Di fronte a una giuria composta da re Mauro Lotti, Daniele De Fazio (vincitore Martini contest 2014) e dal sottoscritto si sono confrontati Amadu Bah (Bamboo Bar – Armani Hotel Milano), Leonardo Todisco (Lacerba, Milano) Teo Stafforini (Casa Mia, Milano), Francesca Ambanelli (Work Up, Cagliari), Patrick Pistolesi (Caffè Propaganda, Roma), Andrea Pomo (Riva Bar, Riva del Garda), Matteo Schianchi (Prospero, Reggio Emilia), Anna Baita (Terrazza Tosca, Motta di Livenza), Michele Ferruccio (The Corner, Roma) e il vincitore Walter Gosso (Mad Dog Torino). Gosso autore di “Un Americano a Torino” (Martini Rosato, Martini Bitter, Chinotto Lurisia e Plum Bitters di Fee Brothers) si confronterà con i finalisti di Francia e Spagna nella finale tutta mediterranea che si terrà il 13 ottobre alla Terrazza Martini nel sito di Expo. Un altro posto in finale è riservato al possessore della wild card, assegnata al vincitore della gara tra i concorrenti dei Paesi che non partecipano ufficialmente alla competizione. Potete trovare l’intera preparazione del drink di Gosso sulla nostra pagina ufficiale Facebook “Redazione Bargiornale”.